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A 90 anni avanti e indietro con le ambulanze perché a Borgo non c’è l’urologo

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Piero Casula, genero del paziente: «Siamo davanti allo sfacelo della sanità valsesiana e vercellese»

Un 90enne con problemi urologici costretto a fare avanti e indietro da un ospedale all’altro per un piccolo problema. In totale dieci ore passate tra ambulanze, pronto soccorsi e ambulatori. E’ la disavventura capitata a un residente di Pray; a raccontarla il genero Piero Casula. «Siamo davanti allo sfacelo della sanità valsesiana e vercellese – spiega -. In un giorno ci hanno fatto cambiare due ambulanze, siamo passati da Borgosesia a Vercelli e atteso dieci ore. Troppo, per una persona di 90 anni».

Tutto inizia alle 6 di mattina di venerdì 2 giugno, giorno festivo. L’anziano parente era stato sottoposto a un intervento chirurgico e si sveglia con un problema, i parenti lo portano quindi in ospedale a Borgosesia. «Alle 9 ci viene detto di andare a Vercelli a fare una visita perchè urologia nel weekend è chiusa a Borgosesia – racconta -. Già qui tocchiamo il fondo: sono aperti i centri commerciali, ma non i servizi ospedalieri».
Viene quindi chiamata un’ambulanza per portare l’anziano a Vercelli.

«A mezzogiorno è tutto risolto – spiega Casula -, ma mio suocero non viene dimesso. Perchè ci dicono che dobbiamo tornare a Borgosesia, mi offro di portarlo io e invece viene chiamata una seconda ambulanza». Arrivati al “Santi Pietro e Paolo” altra visita. «Occorre fare le analisi del sangue per dimetterlo – racconta -. Giustamente il medico è attento. Ma alla fine abbiamo girovagato per tutta la provincia di Vercelli per dieci ore».

Dopo questa esperienza Casula arriva al punto: «I miei suoceri hanno 90 anni. Sono stati in giro dieci ore tra ospedali e ambulanze quando il problema poteva essere risolto tutto in una unica sede ospedaliera. Ma pongo anche un altro quesito, ovvero il costo che un piccolo intervento urologico ha avuto sulle casse dei contribuenti: costa meno lasciare un urologo a Borgosesia che pagare benzina e personale delle ambulanze che fanno la spola tra Borgosesia a Vercelli».

E Casula tira fuori la sua vena politica: «Questo è il risultato politica demenziale del Partito democratico che ci governa in Regione, ma anche del centrodestra che ha declassato il nuovo ospedale di Borgosesia. Sto pensando di fare un esposto alla Corte dei conti perchè con questo metodo si buttano via i soldi di tutti i contribuenti». Gli dà man forte l’ex deputato Sandro Delmastro: «E’ una vicenda che ha dell’assurdo. Purtroppo l’amico Casula ha avuto una esperienza diretta e non per sentito dire, quindi non vengano a dire che le cose non stanno così. La verità è che l’ospedale di Borgosesia era un fiore all’occhiello della sanità vercellese e valsesiana e ora pezzo dopo pezzo lo hanno smantellato. La colpa? Dei politici che si sono susseguiti negli ultimi dieci anni e di questa sinistra che in Regione sta facendo solo danni parlando di potenziamento della sanità quando si dimentica di realtà virtuose come la Valsesia».

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