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A Sizzano quasi pronto il ”nuovo” campanile

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Entro metà settembre la conclusione di un restauro da 100mila euro

Il campanile di Sizzano pronto a tornare a nuova vita. La struttura, sottoposta a restauro, dovrebbe essere pronta verso la metà di settembre. Restano da concludere ancora la tinteggiatura, l’installazione del parafulmine e la ritinteggiatura del quadrante dell’orologio. Buona parte dei lavori è invece già stata eseguita: è stata cambiata la copertura della cupola, è stata restaurata la vecchia croce (rimossa in precedenza dopo che il vento l’aveva piegata) ed è stata ripulita la vecchia intelaiatura in legno sotto la cupola, risalente al 1700, proteggendola con i prodotti adatti. È stato rifatto a nuovo anche il pavimento della cella campanaria, in modo da evitare la penetrazione di acqua.

Il costo indicativo per i lavori è stato stimato in 100mila euro: di recente c’è stato un contributo dalla Fondazione Novarese di 30mila euro. Sono state presentate anche altre richieste di contributi, ma per ora sono ancora in attesa di risposta. Anche i sizzanesi hanno fatto la loro parte: in occasione della cena benefica pro restauri che ha concluso la Mostra del Vino, sono stati raccolti circa 2mila euro. «Sono molto contento della risposta dei sizzanesi – commenta il parroco don Italo Zoppis – già sapevo che erano generosi, ma per il campanile hanno partecipato davvero tutti. In questo modo, il campanile diventa ancora il simbolo del paese».

Gli ultimi interventi sul campanile risalgono al secondo dopoguerra: nel 1951, infatti, erano state fuse e installate nuove campane, in precedenza precettate per la guerra, ed era stata restaurata la struttura. Una curiosità, riportata dallo storico Franco Dessilani nella sua opera “Sizzano: un paese attraverso i secoli”: il primo giorno d’estate del 1626, una disgrazia toccò il paese. Durante una processione, infatti, si staccò il batacchio della “campana grossa” e colpì al fianco una signora. In breve tempo la donna morì. Secondo le cronache dell’epoca, però, non furono tanto le fratture a uccidere la sventurata, quanto lo spavento e l’età avanzata: la donna aveva infatti… circa cinquant’anni.

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