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Appello dell’associazione Barioglio a Trivero: dateci una mano

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«Siamo determinati a continuare, ma abbiamo qualche difficoltà economica»

Un appello dall’associazione dedicata ad Antonio Barioglio, guidata dalla presidente Emanuela Zanotti: il sodalizio chiede aiuto per proseguire con le sue numerose attività al servizio della collettività. «Dal febbraio 2009 siamo entrati nelle case dei triveresi, centinaia di case, per aiutare le famiglie e i loro cari a superare le difficoltà della vita quotidiana – raccontano – Abbiamo ascoltato i loro problemi, supportato nelle ben giustificate preoccupazioni, consolato, suggerito modalità di gestione, informato sulle pratiche burocratiche e amministrative, abbiamo fatto da ponte tra le famiglie e le istituzioni sanitarie, medici di base e Infermiere di territorio, con le case di riposo e il centro diurno Alzheimer, tra le famiglie e i servizi territoriali con cui si dialoga in maniera continuativa e costruttiva. Dal 2015 abbiamo iniziato un nuovo percorso con i bambini con gravi patologie e le loro famiglie, attraverso un continuo confronto con la neuropsichiatria infantile di Cossato aprendoci a tutto il territorio del Cissabo, collaborando strettamente con le operatrici del settore, con i professionisti della Domus Laetitia, con le varie istituzioni territoriali.

Ogni giorno ci chiediamo se il nostro intervento faccia la differenza, se stiamo operando secondo una coscienza civile e solidale. Se è stato importante che quel vecchio che assistiamo da mesi abbia potuto rimanere nella sua casa, insieme ai suoi famigliari e morire nel suo letto assistito dai suoi cari, se è stato importante che quella mamma con quel bimbo così difficile da gestire, abbia potuto sedersi un momento, fare la spesa, magari farsi una doccia, magari uscire di casa solo per prendere una boccata d’aria e staccare da una giornata interminabile, mentre noi stavamo giocando con il suo bimbo.

Facciamo gesti piccoli ma speriamo davvero che siano significativi, lo facciamo con passione in maniera assolutamente gratuita, e siamo determinati a continuare, ma abbiamo qualche difficoltà economica. Vi chiediamo di venirci incontro anche con un contributo minimo che ci permetta di continuare il nostro lavoro nel quale crediamo profondamente. Lo facciamo perché crediamo nel pensiero di Antonio che vogliamo portare avanti “…auspichiamo un servizio pubblico che possa assicurare un’assistenza domiciliare non solo socio-saniatria, ma volta a conservare un aggancio sociale contro l’emarginazione, la solitudine, l’isolamento, spesso più importante delle specifiche cure mediche…”.

E’ Natale, anche per tutti quelli che faticano. Il nostro codice Iban è questo: IT 18 O 06090 44850 0000 11200020. Grazie».

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