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Avis, aumentano i volontari attivi ma diminuiscono le donazioni

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Nel 2015 sono stati 115.379 i donatori, a fronte di  183.188 sacche di sangue donate.

Aumentano i volontari attivi ma calano, seppure di poco, le donazioni. Questi, in sintesi, i dati Avis 2015 che saranno presentati e discussi domenica 10 aprile, a Torino, nel corso della 45esima assemblea regionale. All’evento prenderanno parte 145 delegati dell’associazione, il sindaco di Torino Piero Fassino, il governatore della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, l’assessore regionale alla sanità Antonio Saitta e la responsabile del CRCC del Piemonte Rosa Chianese. Vi saranno inoltre molti dirigenti delle organizzazioni del volontariato, del terzo settore e sportive.

L’assemblea sarà l’occasione per fare il punto sull’anno appena trascorso: un anno sotto alcuni aspetti difficile e impegnativo che si conclude positivamente. A fine 2015, come anticipato, l’Avis regionale Piemonte può vantare  un aumento dei volontari attivi che si attesta al ragguardevole numero di 115.379  donatori, calano invece leggermente le donazioni che fanno registrare un totale di 183.188 sacche di sangue donate. Le richieste del Centro Regionale Sangue per il 2015 erano sovrapponibili a quelle del 2014, il leggero calo delle donazioni registrato è per lo più da collegarsi alla sospensione precauzionale dei donatori che hanno soggiornato in particolari aree geografiche, un tempo solo estere ma che quest’anno hanno compreso anche alcune aree nazionali e piemontesi.

“L’anno appena trascorso è stato un anno di assestamento causato dalle normative per l’accreditamento,   dalle  regole  sulla  donazione e dalla  selezione dei candidati che ci ha impegnati al massimo – puntualizza Giorgio Groppo, presidente regionale Avis – . Tuttavia, nonostante l’aumento del numero dei donatori infonda ottimismo,  il leggero calo delle donazioni ci obbliga a porci delle domande: vi è una stanchezza nei donatori, oppure dobbiamo potenziare la promozione  in particolare nelle scuole e tra le nuove generazioni ? Dobbiamo fare una seria riflessione ed individuare vie nuove e per avvicinare, soprattutto i giovani, alla donazione del sangue.  Dobbiamo rispondere con forza a questa sfida e chiederci di quale intensità dev’essere il nostro impegno, e con esso la nostra testimonianza per la costruzione di una società migliore”.

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