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Brunella, studentessa dalla mira infallibile, punta alla Nazionale

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Figlia d’arte, la giovane borgosesiana vorrebbe entrare nella squadra azzurra di tiro a volo

Entrare a fare parte della squadra nazionale di tiro a volo è il sogno di Brunella Gibellini. Un sogno che sembra possa concretizzarsi visti gli ottimi risultati sportivi sinora ottenuti. La giovane studentessa borgosesiana si è recentemente aggiudicata il titolo di campionessa italiana di tiro a volo Sporting, specialità piccoli calibri, nella gara disputata a Foligno.

Brunella, nata il 22 settembre 1992 a Borgosesia, è attualmente iscritta all’università Iulm di Milano al corso di laurea comunicazione media pubblica a indirizzo inglese e spagnolo. Sebbene abbia raggiunto ottimi risultati sportivi, da giovane aveva ben altri progetti. Ancora ragazzina infatti ha deciso di iscriversi alla scuola alberghiera: «Pensavo che il mondo della ristorazione potesse interessarmi, invece non era così – spiega -. Dopo essermi diplomata ho deciso di cambiare totalmente genere di studi, e ho fatto bene perché il corso che sto seguendo mi piace e interessa molto. Se tutto andrà bene potrei laurearmi presto, conto di riuscirci per novembre».

Fra lo studio e le amicizie Gibellini si ritaglia uno spazio molto importante per lo sport, in particolare la disciplina del tiro a volo, seguendo le orme del papà Enzo che vanta numerosi titoli e podi internazionali: «Solo due anni fa ho iniziato a praticare seriamente questo sport – spiega Brunella -, prima non ne ero assolutamente attratta, anzi. Un giorno mio papà mi ha fatto provare a sparare e ho dovuto ricredermi, mi ha entusiasmato fin da subito e per questo ho scelto di mettermi alla prova con serietà. Ora non potrei più farne a meno».

Prendendo parte alle gare, lo sport le sta permettendo di conoscere località di tutta Italia e sempre più persone: «E’ un aspetto sia positivo che negativo – commenta -: mi piace perché ho sempre l’occasione per scoprire nuovi posti. Viceversa è anche molto impegnativo perché talvolta le trasferte sono lontane e diventa stancante». Come tanti sportivi, anche Brunella ha un gesto scaramantico: «Prima di sparare sistemo le due pallottole in modo tale che abbiamo la scritta della marca rivolta verso l’alto – dice -. Non c’è un motivo preciso e non so nemmeno quando ho iniziato a “girare” le pallottole ma oggi, finchè non vedo la scritta non sparo».

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