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Brusnengo, a trent’anni dalla fondazione la casa di riposo si rinnova

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Tre mini appartamenti ospiteranno anziani ancora autonomi.

La casa per anziani di Brusnengo cambia volto. A trent’anni dalla sua fondazione la struttura ha scelto di rinnovarsi puntando sui servizi domiciliari e infermieristici. Non solo. Oltre alle stanze, singole o doppie, grazie a un lascito sono stati creati tre mini appartamenti destinati ad ospitare anziani ancora autonomi.

Ma la vera, grande, risorsa della casa di riposo sono i volontari: una ventina in tutto. C’è chi si occupa dell’animazione portando un po’ di musica, chi invece pensa a tenere compagnia agli anziani. E poi ci sono le associazioni da sempre legate alla struttura, come ad esempio alpini e Soms, che non dimenticano mai di organizzare qualcosa di speciale per le festività.

Del progetto della casa di riposo, lo ricordiamo, si incominciò a parlarne già dal 1961, ma solo dieci anni più tardi, nel dicembre 1971, ventinove persone – tra cui l’allora prevosto don Giuseppe Maggioni, rappresentanti del Consiglio comunale, professionisti, ex emigranti, commercianti  e gente semplice – costituirono il comitato esecutivo con il compito di costruire la struttura. Il geometra Tito Torre firmò il progetto e seguì la costruzione dell’edificio ancora oggi giudicato consono alle esigenze di ospitalità delle persone anziane. Il Comune di Brusnengo sostenne l’iniziativa non solo appoggiandola ma stanziando sostanziosi contributi annuali nel bilancio comunale. E il legame tra comunità e struttura prosegue ancora oggi.