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Ceneri nella fossa? Non si può. Il caso a Quarona

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ceneri nella fossa

Ceneri nella fossa: una richiesta a cui non è possibile acconsentire. Lo spiega il sindaco di Quarona.

Ceneri nella fossa, il caso

Ceneri in una tomba a terra: non si può fare. «Non sono possibili deroghe o firme che possano modificare quanto previsto dal regolamento e dalla legge nazionale a cui fa riferimento»: non lascia spazio a interpretazioni diverse il sindaco Sergio Svizzero sulla questione legata alla posa di un’urna contenente le ceneri di un defunto in una tomba a terra nel campo comune. La questione è stata sollevata dal consigliere comunale Ilaria Perincioli, dopo la morte della quaronese Donata Caneve, stroncata a 46 anni da un tumore. La donna aveva espresso la volontà di essere cremata e le ceneri poste accanto alla madre sepolta in un tomba nel terreno. Questo non è permesso dal regolamento di polizia mortuaria (sarebbe consentito di annettere l’urna se si trattasse di un loculo). Un divieto che secondo il consigliere di minoranza si potrebbe superare con una deroga, senza conseguenze per nessuno.

Deroga impossibile

Ed è su questo aspetto che non coincide il pensiero del sindaco: «Mi spiace ma le disposizioni sono chiare e non si può derogare qualcosa che la legge non prevede – spiega Svizzero -. La tomba è in un campo comune, i cosiddetti campi di inumazione, e su questi vi sono vincoli precisi che pongono limiti anche sugli arredi funebri e sul verde. La legge nazionale dispone che in ogni tumulo vi sia una sola salma, e ammette come unico caso di interrare due salme nel caso di madre con feto morti durante il parto. La legge è molto chiara su questo aspetto: a un tumulo deve corrispondere un corpo, un nome e una data, e tutto questo non può essere modificato, tantomeno con una firma del sindaco che non è nemmeno responsabile del servizio di polizia mortuaria».

Il regolamento

Criteri che sono ripresi nel regolamento comunale: «Regolamento che abbiamo modificato e approvato un anno fa con il voto di tutti i consiglieri, compresa Perincioli – prosegue il primo cittadino -. L’adeguamento del regolamento ci era stato sollecitato dal funzionario comunale proprio per regolarizzare la situazione delle cremazioni, considerato il notevole aumento che si è avuto negli ultimi anni. E si attiene alle disposizioni nazionali che assimilano le ceneri alle ossa. Sulla questione in merito, per la quale peraltro non sono state avanzate richieste in municipio, non c’è possibilità di agire diversamente. Un organo politico al limite può disporre un’ordinanza, ma non è questo il caso. Spiace che si sia voluto creare un caso e lo si sia personalizzato facendo passare per volontà del sindaco un divieto che è imposto dalla legge».

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