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Comune unico, salta per ora la fusione tra Romagnano e Prato Sesia

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Comune unico: Romagnano e Prato Sesia per il momento decidono di rinviare ogni discorso su un’eventuale fusione. Per il momento, infatti, il progetto è stato accantonato.

Comune unico, ne hanno parlato i due sindaci

I due primi cittadini Cristina Baraggioni e Luca Manuelli avevano iniziato a discutere dell’ipotesi fusione ormai qualche mese fa. Ma per arrivare al dunque sono mancati i tempi tecnici. «Probabilmente siamo partiti tardi», conferma il sindaco di Romagnano. «Non c’era materialmente il tempo per fare tutto», conferma Luca Manuelli, che aggiunge: «Per il referendum di ottobre avremmo dovuto portare nei rispettivi consigli le delibere di fusione entro la metà di maggio. Voleva anche dire presentare tutta la programmazione di quello che avremmo dovuto condividere. Avremmo infatti mantenuto le due municipalità, per lasciare le caratteristiche culturali dei due centri; gli uffici accorpati sarebbero stati dislocati nelle due sedi. Poi si sarebbe dovuto disporre il personale».

Contributi addio e la Lega protesta

Lo stop al progetto di fusione vuol dire anche rinunciare, almeno per ora, ai contributi statali, che sarebbero stati ingenti: 655mila euro all’anno per i prossimi dieci anni. Anche per questo la Lega Nord di Romagnano, minoranza in consiglio comunale, protesta per il mancato coinvolgimento nella discussione: «Sono favorevole alla fusione dei due centri – ammette il consigliere del Carroccio Silvio Landolfa -. Una soluzione di questo tipo porterebbe vantaggi economici e di servizi per entrambi i Comuni. Però abbiamo saputo delle trattative dagli organi di informazione locali. La Lega Nord di Romagnano è stata esclusa dal ragionamento; non ci hanno coinvolto nella discussione, con grave pregiudizio dei normali rapporti dovuti da chi rappresenta tutta la collettività. Impedendo di fatto di poter dare il proprio parere in quella sede, anche solamente in forma interlocutoria, su una questione di così primaria importanza circa i criteri per la determinazione degli incentivi finanziari da destinarsi al Comune istituito a seguito di fusione o di incorporazione».

1 Commento

1 Commento

  1. Anna

    20 Giugno 2018 at 22:58

    Finalmente una buona notizia! La fretta è sempre una cattiva consigliera.. Ci sono tante altre necessità di cui occuparsi…

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