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Crevacuore: anziani e disabili fanno l’orto

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Per avvicinare i giovani al mondo degli anziani

Tutti insieme, anziani e giovani, per curare un orto e costruire rapporti basati sull’amicizia. Così è nato l’”Orto a età zero” realizzato dall’equipe della casa di riposo per anziani di Crevacuore e il Servizio dell’educativa territoriale handicap. Il progetto “Pony della solidarietà” ha la finalità di avvicinare i giovani al mondo degli anziani attraverso iniziative condivise.  Per tutta l’estate un gruppo di giovani, con l’aiuto di una studentessa dell’istituto superiore agrario “Bonfantini” di Romagnano, ha curato un orto all’interno della casa di riposo in collaborazione con alcuni ospiti. I primi frutti sono stati raccolti e ora saranno gustati durante una bella iniziativa aperta a tutti.

La collaborazione tra gli amici “speciali” dell’area territoriale handicap e la residenza per anziani di Crevacuore era già partita qualche mese fa con i ragazzi che  si sono recati settimanalmente a far visita agli anziani ospiti della Rsa di Crevacuore dove, assieme agli operatori, hanno realizzato con l’ausilio di un’esperta, dei quadri dipinti su tela ispirati alla pop art. Nella mente delle ideatrici c’è la volontà di offrire ai ragazzi un nuovo canale d’espressione, invitandoli a riconoscere le proprie capacità coniugandole con quelle di una persona anziana, imparando altresì a rispettarla e a prendersene cura. Ora il progetto si è ampliato andando a realizzare un orto. Il lavoro di gruppo portato avanti ha consentito ai giovanissimi volontari di fare nuove conoscenze, amicizie e di relazionarsi con ambienti sociali per loro inediti in modo da ampliare le loro autonomie, anche relazionali. 

Proseguono così le iniziative promosse dalla casa di riposo crevacuorese. In precedenza, e contemporaneamente a Casa Serena, era stato avviato un nuovo progetto: il laboratorio espressivo musicale. Articolato su un lungo periodo (in tutto 22 settimane), aveva saputo coinvolgere a ogni incontro un gruppo di anziani che alla presenza della psicologa Laura Pochetti hanno imparato a suonare e cantare canzoni legate ai loro ricordi della loro vita.

Lo svolgimento della musicoterapia è stato reso possibile grazie all’intervento dell’Auser di Biella e dell’Avas di Varallo che, oltre a reperire i fondi necessari per l’attività, hanno dato la disponibilità di alcuni volontari che, presenti a ogni appuntamento, hanno fornito un valido aiuto nella gestione degli incontri.

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