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Crevacuore e dintorni, messe feriali a rischio

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Non è la prima volta che monsignor Albertazzi sottolinea la penuria di parroci in zona e la necessità di ridurre le funzioni religiose. Non va infatti dimenticato che, oltre alle chiese di Crevacuore, monsignore si occupa di Caprile, Guardabosone, Ailoche, Pianceri basso, Pianceri Alto, Flecchia e pure Postua.

La messa feriale non è obbligatoria e il parroco non ha il dovere di celebrarla.

A comunicarlo ufficialmente, attraverso il bollettino parrocchiale, è monsignor Alberto Albertazzi che scrive: “Non esiste alcun obbligo di partecipare alla messa feriale e io, in qualità di parroco, non ho alcun dovere canonico di garantirla. Infatti vi sono parrocchie che da decenni ne sono prive. La messa nasce come rito domenicale, ma la Chiesa da subito ci ha preso gusto e l’ha spalmata in tutta la settimana”.

Una pratica che, in passato, veniva rispettata da molti fedeli ma che nel tempo è andata perdendosi.

“Attualmente celebro la messa feriale  il martedì e giovedì a Villa del Bosco, a Casa Santa Rita, e il venerdì in casa di riposo a Crevacuore – spiega ancora monsignor Albertazzi -. Restano liberi il lunedì e il mercoledì. La messa in queste due giornate funziona molto bene d’estate, nelle chiesette di periferia di Crevacuore che si riempiono. D’inverno ultimamente nella cappella dell’asilo mi trovavo con tre o quattro benemerite signore”.

E così il parroco ha provato a cercare soluzioni: “A titolo sperimentale l’ho trasferita alla Guardella, senza risultati apprezzabili. Perché una messa abbia senso possiamo prendere come numero di riferimento i tredici commensali dell’ultima cena dove l’Eucarestia  è nata. Arrotondiamo per difetto e accontentiamoci di una decina di persone se riusciamo a racimolarle”.

Don Albertazzi non perde le speranze: “Faccio un altro tentativo: la messa feriale gironzolando tra le varie chiese, gli altari non mi mancano. Sarà necessario valutare se il riscaldamento, laddove c’è, si giustifica in rapporto alla consistenza dell’assemblea. Staremo a vedere”. Insomma, celebrazioni feriali a rischio se non ci sarà un riscontro.

Proprio monsignor Albertazzi aveva sottolineato in passato la penuria di parroci in zona e la necessità di ridurre le funzioni religiose. Non va infatti dimenticato che, oltre alle chiese di Crevacuore, monsignore si occupa di Caprile, Guardabosone, Ailoche, Pianceri basso, Pianceri Alto, Flecchia e pure Postua.

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