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Famiglia affittuaria di una casa Atc costretta ad anticipare i soldi dello spurgo

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La crisi continua a mordere in Piemonte e anche le istituzioni non danno risposte.

La crisi continua a mordere in Piemonte e anche le istituzioni non danno risposte. Addirittura una famiglia nel vercellese affittuaria di una casa Atc è stata costretta ad anticipare i soldi per lo spurgo.

«Sembra una spirale senza uscita quella in cui siamo finiti noi piemontesi», analizza la deputata Eleonora Bechis che racconta anche di un caso avvenuto nel Vercellese. «Una giovane coppia in affitto è stata costretta ad anticipare il pagamento del servizio di spurgo dell’alloggio popolare in cui vivono – spiega -. Dopo i giorni di pioggia battente, i liquami defluiti attraverso gli scarichi, hanno ricoperto il piano rialzato della casa. Al centralino dell’Atc per le emergenze, nessuno risponde e quindi i 610 euro del servizio sono stati sborsati dalla famiglia. Possiamo supporre, conoscendo i requisiti di accesso per ottenere l’alloggio popolare, che questa giovane famiglia piemontese avrà difficoltà persino per mangiare, se l’Atc non darà a giorni il rimborso sperato». I nuovi poveri spaventano la spesa pubblica evidentemente. «Sono 60mila le famiglie piemontesi che non riescono neanche a permettersi lo sciroppo per la tosse, che segnale stiamo dando? Forse nessuno, perché in Regione i centralini sono irraggiungibili – riprende Bechis -. La politica resta lontana dalla realtà, mentre la società diventa sempre più surreale, attraverso questi racconti di disagio e disperazione. Saremo in prima linea al fianco degli svantaggiati, perché in questa guerra siamo tutti su un grande campo minato. Proprio come nel Piemonte, dove è sempre più difficile evitare gli svantaggiati».