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Flecchia, raccolta fondi per salvare la chiesa parrocchiale

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Le offerte per sistemare il tetto potranno essere date al parroco, a collaboratori autorizzati, o accreditati sul conto bancario

Nella frazione Flecchia di Pray parte una raccolta di fondi per la chiesa parrocchiale di Sant’Ambrogio, che ha gravi problemi al tetto. Resta invece un sogno la ristrutturazione dell’altro edificio storico del paese, Palazzo Riccio, il concorso ministeriale su cui contava l’amministrazione comunale di Pray non è infatti andato a buon fine. 

Per ora quindi Flecchia punta sulla chiesa parrocchiale, che ha bisogno di restauri urgenti. «Attualmente – spiega Gianfranco Mencattini, vice sindaco nonché membro del gruppo che si sta occupando del progetto – il tetto e la copertura risultano malconci. Per evitare infiltrazioni e cedimenti bisogna davvero agire con urgenza. Si tratta di un bene di tutti, anche storico e artistico, oltre che religioso, e va quindi salvaguardato. Anche una piccola donazione è preziosa per far sì che i lavori si possano realizzare».
Il progetto di restauro è già stato approvato dalla Soprintendenza alle belle arti e paesaggio, e prevede il completo rifacimento del manto e dell’orditura secondaria sotto il tetto. Gli interventi dovranno essere conclusi entro il 2018.

«Tra poco distribuiremo il depliant con il progetto – continua Mencattini –. Contiamo sull’aiuto di industrie, artigiani, negozi, attività, banche e privati. Dobbiamo raccogliere 70mila euro perché a disposizione c’è solo il contributo della Conferenza episcopale italiana di 30mila euro, che richiede però che l’intervento sia concluso entro la fine del prossimo anno».

Le donazioni possono essere effettuate direttamente al parroco monsignor Alberto Albertazzi o da uno dei collaboratori parrocchiali che sarà munito di autorizzazione per ricevere le offerte. Si potrà effettuare anche un bonifico intestato alla parrocchia di sant’Ambrogio, specificando come causale: restauro tetto. Iban IT 15P0609044690000013630042.

«Invece, per quanto riguarda Palazzo Riccio – conclude Mencattini – non siamo riusciti ad ottenere il finanziamento, ma cercheremo altre vie per sistemare questo palazzo a cui Flecchia è molto legata. Uno dei problemi è dato dai molti proprietari che sono sparsi e raggiungerli tutti non è semplice. Sto comunque raccogliendo le mappe e altri documenti o le tesi che sono state fatte sull’edifico e sulla sua riqualificazione. Speriamo che si trovi una strada per far si che questo patrimonio storico non vada perduto».

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