Seguici su

Attualità

Gattinara appartamento della mafia diventa casa della solidarietà

Pubblicato

il

Appartamento era della mafia

Confiscato alla mafia nel 1999

Dopo un lungo iter burocratico, il Comune di Gattinara è riuscito a entrare in possesso di un appartamento confiscato alla mafia nel 1999. Si tratta di un appartamento collocato in un caseggiato di via Faglia, con relativo garage. Un bene che era stato sottratto negli anni scorsi alla criminalità organizzata e per la quale il Comune di Gattinara aveva manifestato sin da sùbito interesse, con l’obiettivo di riconvertirlo per usi pubblici.

Ora è del Comune

Adesso l’amministrazione è riuscita a venire a capo del complesso labirinto di normative che regolano la concessione di beni confiscati in via definitiva alle organizzazioni criminali. E quindi appartamento e garage sono stati trasferiti gratuitamente al patrimonio indisponibile del Comune.

Destinazione sociale

Come prevede la legge, la destinazione dell’immobile è stata vincolata a scopi esclusivamente sociali quali, per esempio, accoglienza di nuclei di persone in emergenza abitativa o altri usi che l’amministrazione pensa possano riconvertire positivamente gli spazi all’interno del tessuto sociale ed economico della comunità cittadina.

Il sindaco: «Grande soddisfazione»

«È una grande soddisfazione – commenta il sindaco Daniele Baglione – poter finalmente avere a disposizione questo immobile che il Comune chiedeva da più di dieci anni. Il contrasto alla criminalità organizzata si ottiene anche sottraendo alla stessa i beni mobili e immobili che sono il frutto dell’attività criminale e, quindi, togliendogli risorse. Sono molto contento che Gattinara grazie anche alla collaborazione istituzionale e all’efficiente lavoro svolto dagli uffici comunali abbia finalmente acquisito al proprio patrimonio. La mafia si combatte anche in questo modo». Adesso si dovrà vedere come utilizzare questi spazi.

Continua a leggere le notizie di Notizia Oggi Borgosesia e segui la nostra pagina Facebook

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *