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Gattinara, Ruben all’opera per costruire la panchina gigante

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«Averla di fronte fa tornare un po’ bambini: con i suoi colori, ispira voglia di giocare»

E’ quasi ultimata la panchina gigante che sarà visibile, e utilizzabile, sulla collina della Torre a Gattinara. A lavorare da qualche settimana sulla “Big bench” gattinarese, ideata dal designer Chris Bangle, è l’artista Ruben Bertoldo, specializzato nella lavorazione del ferro e già autore di “pezzi d’arte” cittadini, come le “termo panchine” realizzate con vecchi termosifoni, la parte metallica della fontana in centro paese e il “grappolone” visibile in mezzo a una rotonda.

«Il merito dell’idea e di avere preso contatto con questo designer, che ha ideato il progetto delle panchine giganti per il Basso Piemonte, è del sindaco Daniele Baglione – racconta Bertoldo –. Mi sono informato sulla logica che aveva portato a sviluppare quest’idea: credo che, essendo legata a un progetto già in corso, possa portare visibilità a Gattinara come è avvenuto per le cittadine del Basso Piemonte dove sono già state posizionate. L’idea mi è piaciuta e l’artista ha dato il suo benestare».

L’artista gattinarese si è quindi messo al lavoro: la panchina tocca la sua altezza massima a 2 metri e 20 da terra, mentre la seduta è a un metro e dieci. Tutta la struttura della sagoma è in ferro, mentre la seduta è in legno: vi lavorano gli artigiani della falegnameria Fratelli Lunardi. La panchina gigante gattinarese sarà color lilla. «Avere di fronte questa panchina gigante fa tornare un po’ bambini: con i suoi colori, ispira voglia di giocare», osserva il fabbro.

La lavorazione non è eccessivamente lunga: sono state stimate circa tre settimane per concluderla. È ancora da decidere, però, la posizione esatta di installazione, anche se l’area individuata è quella della Torre: il procedimento richiederà dei sopralluoghi ed eventualmente la preparazione del terreno. «Mi piace vedere cose curiose e belle in giro ed è grazie a Baglione ed altri sindaci aperti al nuovo se la nostra realtà può andare incontro a un’ottica più moderna – osserva Bertoldo – così come ci piace arredare la casa, è bello vedere esterni esteticamente gradevoli: del resto viviamo in entrambi i luoghi».

Non è un caso che Bertoldo sia in grado di coniugare l’arte e l’artigianato, donando forme intriganti a oggetti di tutti i giorni come i cancelli o le ringhiere. «Mi sono sempre piaciuti i lavori in cui si può esprimere qualcosa manualmente – racconta – ho iniziato a lavorare imparando dai fabbri, dapprima più tradizionali, poi affiancando artigiani che lavoravano il ferro battuto e vedendo come si fa. A me oggi mi piace lavorare il metallo per sviluppare delle idee».

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