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Grignasco dottor Garampazzi in pensione dopo 41 anni

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Grignasco dottor Garampazzi si gode il meritato riposo e cede il testimone al figlio Andrea.

Grignasco dottor Garampazzi in pensione

Quarantun anni di lavoro, ma anche di associazionismo e volontariato: il dottor Garampazzi si prepara a godersi la meritata pensione. Con il mese di giugno il dottor Pier Tomaso Garampazzi ha concluso la sua carriera professionale tra i pazienti venerdì e da sabato è ufficialmente in pensione. «E’ difficile staccarsi dai miei pazienti – commenta il medico – e l’altro giorno quando ho trascorso le ultime ore in ambulatorio non nascondo che fossi un po’ dispiaciuto».

Come è cominciata la sua carriera?

Il primo gennaio del 1977 iniziai con l’allora Inam (Istituto nazionale per l’assicurazione contro le malattie) che poi diventò Servizio sanitario nazionale nel 1978. Sono sempre stato medico condotto a Grignasco anche se ho avuto pazienti provenienti da località limitrofe come Prato Sesia e Serravalle.

Nel corso degli anni che rapporto si è creato con i suoi pazienti?

Ho avuto modo di conoscere davvero moltissime persone e le esperienze che ho nel cuore sono tante. Ogni istante potrebbe essere un ricordo, è veramente tutto molto personale. In questi giorni mi sono venute in mente parecchie persone e un pensiero va a tutti coloro che ho curato per anni e ora non ci sono più. In generale il rapporto con i pazienti è sempre stato positivo tanto che c’è anche chi si è poi trasferito a Varallo o Borgosesia e ha continuato a chiedermi di essere il suo medico. Ciò indica la stima riposta nei miei confronti dalla gente, cosa che non può che farmi molto piacere.

Lavorando per oltre quarant’anni in ambito sanitario, ha assistito a cambiamenti nel settore in cui lei ha operato?

Purtroppo negli ultimi anni la situazione è peggiorata con i numerosi tagli fatti a livello statale. Alla fine vengono sempre più colpiti coloro che hanno bisogno. Nel campo medico spesso si diventa sempre più dei burocrati e purtroppo a volte si vengono a creare dei conflitti con i pazienti. Penso che una nazione evoluta debba investire in sanità e in istruzione, per questo mi ritengo un po’ tradizionalista e credo che in passato le cose da un punto di vista medico funzionassero meglio.

In paese è conosciuto anche per altri motivi oltre che per essere il “dottore”…

Nel corso degli anni ho messo a disposizione le mie conoscenze e la mia professionalità in alcune associazioni attive sul territorio. Fino al 1987 ho operato come volontario nel Servizio di Radio Emergenza. Sono stato anche medico della sezione Avis di Grignasco e tuttora offro la mia collaborazione in questo sodalizio, anche se questa figura particolare non c’è più. Continuo inoltre per i prossimi 10 mesi a portare avanti il mio impegno da assessore comunale per l’ambito assistenza, servizi sanitari ed istruzione. Si tratta di un ruolo che ritengo importante e da esercitare con responsabilità e passione.

E ora ha già pensato a come trascorrere la sua meritata pensione?

Conclusa la carriera tra i pazienti ora mi dedicherò alla famiglia. Insieme a mia moglie Antonietta mi occuperò dei miei cari nipotini. Vorrei ringraziare i miei figli e la compagna della mia vita che mi ha sostenuto nei momenti difficili a inizio carriera ed è sempre al mio fianco.

Si sa già chi prenderà il suo posto ora che lei ha concluso la sua esperienza in ambulatorio?

Dal primo giugno è subentrato mio figlio Andrea. L’ultimo mio mese di lavoro è stato vissuto in “condivisione” con lui.  Molti mi hanno ringraziato per quanto ho fatto in paese. Sono dispiaciuto da un lato che la carriera sia conclusa, d’altro canto sono sicuro di aver lasciato i pazienti in buone mani.

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