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I custodi della diga delusi da Chiamparino

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I custodi non sono convinti dalle parole del Governatore

Quello che abbiamo sentito da Chiamparino qualche giorno fa alla Festa della Fagnana è per noi inaccettabile e scandaloso. Dietro precisa sollecitazione, il Presidente della Regione Piemonte ha prima di tutto cercato di “imbonirsi” l’uditorio dicendo che non si sono i fondi e che la Regione Piemonte non ha fatto né farà passi che possano facilitare la realizzazione dell’opera. Ha poi sostenuto che nonostante il Consiglio regionale avesse votato a grande maggioranza due ordini del giorno (PD e M5S) che impegnavano la Giunta a fare tutto ciò che era necessario per bloccare l’iter del VIA alla diga (allora non era ancora stato firmato il decreto) la questione era eminentemente tecnica e “ormai non si poteva modificare il parere già emesso”. Chiamparino ha poi concluso affermando che sul progetto del Consorzio all’interno del PD “ci sono pareri discordi: se ascolto Biella mi dicono che non serve, se vado a Vercelli mi spiegano che è necessaria”.

Tanto la prima parte della sua risposta che la seconda dimostrano, a nostro avviso, solo una cosa: che Chiamparino e la sua Giunta la diga la vogliono, anche se non lo dicono. Innanzitutto non è vero che nel settembre 2014 la Giunta non avrebbe potuto fare nulla. Già il 27 giugno 2014, subito dopo l’insediamento della nuova amministrazione regionale, con una lettera aperta “Custodiamo la Valsessera” ha invitato la Giunta ad annullare il D.G.R. n ° 30-4077 del 2 luglio 2012 per possibili vizi di legittimità, o, in seconda battuta, ad adottare un provvedimento che aggiornasse quel parere a fronte dei fatti nuovi intercorsi: i numerosi approfondimenti tecnico-ambientali prodotti da vari enti in procedura VIA successivamente al luglio 2012, le osservazioni giuridico-ambientali formulate dalla nostra associazione, le recenti misure approvate nei mesi precedenti dalla Regione Piemonte stessa in tema di biodiversità. Di ragioni per far sentire a Roma che la nuova Giunta non considerava l’opera né necessaria né
utile ce n’erano, bastava volerlo.
Ma è ancor più sconcertante ciò che Chiamparino ha poi aggiunto nel suo intervento alla Fagnana a proposito delle diverse valutazioni presenti all’interno dello stesso PD. La cortesia con cui il capogruppo Gariglio è poi intervenuto, ribadendo che la federazione regionale del
 partito si era espressa contro l’opera e aveva mostrato seria attenzione a quanto fatto da “Custodiamo la Valsessera” (anche sostenendola con un contributo per le spese del ricorso), non sposta di una virgola la questione politica.

Che cos’è il partito di maggioranza che sostiene la Giunta Chiamparino? Un esercito di ventura? Un puzzle di lobbies? Un cartello elettorale. E’ mai possibile che dopo anni e anni di dibattito, di studi, di approfondimenti il Presidente della Regione venga a dire che, per lui, le convinzioni di chi vuole la diga e di chi non la vuole stanno sullo stesso piano? E’ mai possibile che egli venga candidamente ad ammettere che su una questione tanto delicata per il nostro territorio non c’è una posizione, una valutazione precisa delle priorità?

Non sappiamo se il paragone farà o meno piacere al Presidente Chiamparino, ma il suo comportamento e posizione richiamano sempre più quelli già tenuti dall’ex Presidente provinciale On. Roberto Simonetti. Entrambi in campagna elettorale si erano pronunciati contro la diga; entrambi, una volta eletti, hanno cominciato a prendere tempo, ad appellarsi ai tecnici, a invitare a discutere, consultare, riflettere… Diversivi e attendismi che non ci hanno mai ingannato e continuano a non ingannarci, e ci sono solo la veste ipocrita di chi non ha il coraggio di metterci la faccia fino in fondo.

Come è andata politicamente per Roberto Simonetti lo sappiamo: ha lasciato il suo incarico provinciale per approdare (grazie ad un provvidenziale ripescaggio) a Roma e la maggioranza che guidava si è dissolta.
 Sergio Chiamparino farà altrettanto e la Valsessera vedrà aprirsi i cantieri dello scempio e della devastazione?

Il comitato Custodiamo la Valsessera

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