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Il Cai compie 150 anni e diventa cittadino onorario di Varallo

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La storia del club sarà ricordata anche con una mostra sull’attività della sezione e con un volume

Una assemblea tutt’altro che ordinaria per il Cai Varallo nella sala convegni di Palazzo d’Adda dove, alla presenza di un centinaio di soci, è stata conferita – in occasione del 150° anniversario – la “cittadinanza onoraria” al sodalizio. La sezione di Varallo infatti è stata fondata nel 1867, seconda solo a quella di Aosta del 1866 dopo la nascita del Cai nel 1863. Per circa un decennio, dopo il 1872, Varallo fu la sezione con più soci, superando perfino la sede centrale di Torino e rappresentando per anni la guida dell’associazione. «Oltre alla cittadinanza onoraria – dice il presidente Cai Varallo Paolo Erba – sono due gli avvenimenti degni di nota legati a questo evento: ovvero la mostra sulla nostra attività e la pubblicazione del libro intitolato I 150 anni della sezione Cai di Varallo”. Carlo Raiteri e Susanna Zaninetti gli artefici ne illustrano i contenuti».

Viene proiettato il filmato storico montato da Gianluigi Avondo della foto cine Cai Varallo, mentre Erba sottolinea come, «da sempre la sezione ha operato nel territorio della Valsesia, avendo come scopo e obbiettivo la promozione dell’alpinismo e la conoscenza della montagna in tutte le sue forme. Oggi la sezione conta circa 2.600 soci distribuiti nelle sette sottosezioni – Alagna, Scopello, Camosci, Borgosesia, Grignasco, Romagnano Sesia, Ghemme – e opera attraverso 14 Commissioni. Da sottolineare l’attenzione che da anni la sezione riserva ai gruppi giovanili e ai rapporti con le scuole, con lo scopo di aiutare i giovani nella propria crescita umana, proponendo l’ambiente montano per vivere con gioia esperienze di formazione».

Eraldo Botta, sindaco di Varallo, prima di dare inizio alla cerimonia ha rivolto il saluto a Ovidio Raiteri, presente tra il pubblico: «un uomo speciale: ogni volta che lo incontro mi fa pensare alle cose belle che ha fatto per il territorio e per la montagna. Il Cai è una delle iniziative più straordinarie della nostra terra – continua Botta -, l’associazione più importante che ha dato voce alle esigenze della montagna. E’ un grande onore per me assegnare questa cittadinanza onoraria».

Poi la consegna della pergamena, nelle mani del presidente con questa la motivazione: “Nei 150 anni dalla sua fondazione è la sezione che ha scritto pagine storiche tra le più significative dalla nascita dell’associazionismo alpinistico. Si è contraddistinta per lo sviluppo dell’associazionismo alpinistico, la salvaguardia dell’ambiente naturale, la cultura montana e la tutela del suo patrimonio artistico, con grande attenzione verso i giovani avvicinandoli all’amore per la montagna”.

«Spero che questo traguardo rappresenti un punto di partenza – ha concluso Botta – per il futuro di questa bella associazione».

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