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Il Cai recupera i sentieri della val Vogna, ma deve combattere contro i vandali

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In passato sono spariti i cartelli segnaletici

La commissione Cai al lavoro per rinnovare la segnaletica del vallone del Maccagno, in val Vogna. «Più volte ci siamo trovati a percorrere la val Vogna tra fine estate e inizio autunno – spiegano dalla commissione – Trascurando i più classici itinerari per il Sottile e il Corno Bianco ci siamo diretti con una serie di escursioni nel lungo vallone del Maccagno e nelle sue derivazioni sul suo lato idrografico sinistro incontrando tutta una serie di graziosi, solitari laghetti e raggiungendo alcuni dei possibili valichi con la valle Artogna, la val d’Aosta, con la possibilità di collegarci con le valli di Rassa e la valle del Cervo».

A settembre si è partiti da Sant’Antonio di Riva Valdobbia e si è proseguito fino a Peccia iniziando a segnalare il percorso che parte dal ponte sul torrente Maccagno fino all’alpe Buzzo. «Qui non abbiamo trovato più i cartelli indicatori che avevamo messo negli scorsi anni», spiegano ancora dalla commissione. Si è deciso di proseguire con la segnaletica fino al lago del Tillio e poi fino al bivio tra i sentieri che portano ai due laghi della Bosa e del Cortese. Successivamente sono stati ripristinati i cartelli indicatori al Buzzo prima di tornare verso casa. Sempre a settembre il gruppo ha segnalato una vita che si dirige a sinistra del lago e raggiunge il colletto quotato 2370, quindi scende con un traverso al piccolo lago della Bosa e all’alpe omonimo per risalire all’alpe e alla bocchetta del Fornale affacciata alta sulla valle Artogna. Si è arrivati poi a portare i segnali fino al lago del Cortese, anche questo situato in una conca a sporto sulla valle. «Da qui l’itinerario riprende poi a salire aggirando un dosso, quindi per pascoli e per una lunga, faticosa pietraia raggiunge il colle del Cortese». Nel ritorno non è mancato il lavoro di taglio degli arbusti che hanno invaso il tracciato.

Verso la fine di settembre, chiesto il permesso di transito per alcuni fuoristrada, in 16 hanno raggiunto Peccia tornando per quest’ultima volta in zona. «Abbiamo proseguito fino all’alpe Maccagno – riprende -. Ancora una volta ci si è divisi in due gruppi: con il primo, seguendo il vallone e superando alcune ampie conche con piccoli stagni, si raggiunge l’ampio lago Nero e con un ultimo sforzo nell’ampia pietraia guadagniamo il passo del Maccagno situato sul percorso della Gta. Qui ci si affaccia sul lungo vallone di Loo che scende nella valle del Lys ma permette anche di collegarsi alla Valle del Cervo attraverso il colle della Mologna e alla Val Sorba di Rassa per il colle di Loo. Il secondo gruppo ha seguito invece il percorso che si alza sulla sinistra e aggirando alcuni dossi raggiunge il Colle della Meia che conduce in valle Artogna, nella sua parte più alta. I due gruppi tornati sui loro passi si sono ricongiunti all’alpe Maccagno».

Tutta la Val Vogna è stata sistemata, ora si spera che il misterioso occultatore di cartelli non decida di far sparire anche quelli appena sistemati. Spiegano dalla commissione: «Con questi interventi abbiamo completato la segnaletica di tutta la val Vogna, questa bellissima e importante valle laterale del Sesia che alterna itinerari molto frequentati ad altri quasi sconosciuti, tutti notevolmente interessanti. Attraverso i suoi valichi offre la possibilità di traversate di ampio respiro e custodisce un’eccezionale serie di laghetti alpini, talvolta idilliaci, altre volte inseriti in ambiente appartato e selvaggio che ricompensano la fatica necessaria a raggiungerli».

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