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Il sindaco di Trivero: «Progetto Sprar, è tutto alla luce del sole» 

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«Riteniamo sia la miglior risposta per gestire il fenomeno migratorio» 

Dall’amministrazione comunale di Trivero riceviamo e pubblichiamo una lettera come risposta alla questione migranti sollevata dal consigliere Fulvio Chilò

«L’amministrazione comunale di Trivero, sin dal suo insediamento, ha deciso di non rispondere alle numerose polemiche della minoranza apparse sui giornali locali e sui social essenzialmente per due motivi. In primo luogo perché ci piacerebbe che le istituzioni, in particolare il Consiglio comunale, tornassero ad essere il luogo del confronto democratico, ma anche per non disperdere inutilmente tempo, energie e risorse che devono essere dedicate al benessere dei nostri concittadini. Tuttavia dopo l’ultimo articolo del consigliere Chilò non possiamo tollerare che una serie di mistificazioni e falsità vengono snocciolate senza alcun rispetto, non solo di valori etici come la lealtà e la sincerità, ma anche della realtà dei fatti. Chilò afferma che è ora di una verifica del progetto Sprar in particolare dei costi. Si dimentica di dire che l’amministrazione aveva indetto, per lo scorso 12 luglio, una riunione a cui lui era stato invitato come presidente della Commissione Sprar. In quella riunione erano presenti oltre al sindaco e all’assessore competente, la presidente della cooperativa Maria Cecilia, la responsabile del progetto di Trivero e i rappresentanti delle associazioni partner. In quella sede è stato, inoltre, presentato il budget, già sottoposto al controllo dei revisori dei conti. Circa ad un’ora dell’inizio dell’incontro Chilò ha avvisato che non avrebbe partecipato per motivi familiari. Tutto lecito, ma perché far ricadere la colpa sulla maggioranza? Inoltre durante il Consiglio comunale del 13 luglio nessun membro della minoranza ha chiesto spiegazioni dell’andamento dello Sprar, come è testimoniato dalle registrazioni. Dopo il consiglio, quando la sala si stava svuotando, il consigliere Chilò ha chiesto all’assessore Prederigo un incontro per parlare dello Sprar, incontro che è stato subito concesso ai primi di agosto perché l’assessore era in partenza per le ferie.

Ricordiamo che il consigliere Chilò da quando è stato nominato presidente della commissione Sprar l’ha convocata una sola volta. Ora, giustificare le sua mancanza con le ferie dell’assessore ci sembra francamente ridicolo. Inoltre ricordiamo al consigliere che in municipio può accedere a tutte le informazioni del progetto, dal piano finanziario, ai nomi e dati anagrafici degli ospiti. Gli consigliamo di svolgere il suo compito chiedendo le informazioni direttamente alla fonte in modo da non pubblicare richieste ridicole come i registri delle presenze che già esistono o notizie di viavai veramente infondate. Ci permettiamo di ricordare che il progetto Sprar è stato istituito dalla legge Bossi-Fini all’articolo 32 e prevede la libera adesione di persone con permesso di soggiorno per facilitare l’integrazione. La durata media per ogni persona accolta è dai sei ai nove mesi e che l’alternanza (che non è viavai!!) è una caratteristica del progetto. Continuiamo a sostenere che il progetto Sprar sia ad oggi la migliore risposta che la legislazione italiana prevede per gestire il fenomeno migratorio degli ultimi anni e rileviamo con soddisfazione che molti altri comuni del Biellese stiano seguendo questo percorso di responsabilità per il territorio. Sorge spontanea una domanda: ”Cosa propongono di alternativo e maggiormente efficace il consigliere Chilò e la sua parte politica?”. Concludiamo facendo rilevare che l’amministrazione si sta impegnando su molti fronti per migliorare la vita dei cittadini (viabilità, rifiuti, servizi, cultura, attenzione alle fragilità) e ci sembra fuorviante puntare esclusivamente l’attenzione su un progetto che funziona e che coinvolge un numero esiguo di ospiti (dodici persone su una popolazione di quasi seimila)».

Mario Carli

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