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Il teatro nell’anima: Borgosesia ha ricordato Tarcisio Sogno

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Fu anche assessore comunale al bilancio e vicepresidente della Comunità montana

Sono stati celebrati giovedì 22 settembre i funerali di Tarcisio Sogno, morto tre giorni prima all’età di 85 anni. Era stato attore, assessore comunale e anima di diversi gruppi e associazioni cittadine. Nato il 1° settembre 1931 a Bettole, da Borgosesia Tarcisio Sogno non si era mai allontanato, tranne un paio di anni per motivi lavorativi. Dopo le nozze con Liviana Vercelli, celebrate nel 1963, si era trasferito a Caggi, frazione dove è rimasto sino all’ultimo giorno di vita. Dal matrimonio sono nati i figli Riccardo, Luca e Giorgio. Seppur trasferitosi a Caggi, ha sempre conservato Bettole nel cuore: «Papà la amava – spiega il figlio Luca -: non se ne è mai staccato del tutto, e ci tornava spesso. Un legame reso ancora più forte dall’amicizia con don Luigi Franco, parroco scomparso recentemente».

Tarcisio Sogno è stato un uomo molto eclettico, sia nel mondo lavorativo che nel privato. Ha iniziato il percorso lavorativo come meccanico dentista a Borgosesia, quindi è stato assunto come vigile urbano a Torino, dove è rimasto per un paio di anni, infine il ritorno in Valsesia dove ha iniziato il suo incarico come segretario di zona alla Coldiretti. In quegli anni aveva mosso anche i primi passi nel mondo amministrativo cittadino: era stato consigliere comunale (area DC) per diverse legislature e aveva mantenuto il ruolo di assessore al bilancio durante il mandato del sindaco Gaudenzio Buccelloni. La sua esperienza in campo comunale lo aveva portato anche in Comunità montana intorno alla metà degli anni Ottanta, con incarico di vicepresidente.

Componente del gruppo della Pro loco di Borgosesia, era divenuto presidente dell’associazione, nomina che mantenne per una decina di anni. La vera passione di Sogno è stato il teatro: «Per lui era veramente tutto – prosegue il figlio -. Il rammarico è stato quello di non aver potuto frequentare l’Accademia. Amava salire sul palco e viverlo. Non lo faceva per protagonismo, ma perché, come ripeteva spesso, alcune emozioni riusciva a viverle soltanto da lassù». In ambito cittadino Sogno ha potuto concretizzare la passione per il teatro con il gruppo della “Filodrammatica Giosuè Borsi” di Borgosesia, poi con il “Gruppo teatro Mille”, del quale è stato tra i fondatori, e infine grazie a “Il Veliero”, compagnia con la quale era salito sul palco per l’ultima volta a maggio.

Fra gli interessi di Sogno anche la musica (era appassionato soprattutto di jazz) e il legame con le persone: «Non poteva fare a meno di parlare con la gente – conclude il figlio -: per lui mantenere legami e contatti era fondamentale. Amava parlare, raccontare e ascoltare». Sogno lascia la moglie Liviana, maestra elementare, i figli Riccardo, Luca, nostra collega direttore del “Corriere Eusebiano, e Giorgio. Un attestato di cordoglio per la scomparsa di Sogno è giunto dall’arcivescovo di Vercelli, mons. Marco Arnolfo, e dalla curia.

 

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