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In Valsessera arrivati altri 10 migranti dal Bangladesh

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Accolti nel centro di Granero, a Portula

A Granero di Portula, che di fatto è il più grande centro di accoglienza della zona, sono arrivati altri dieci ospiti. Provengono dal Bangladesh e adesso i numeri di migranti presenti nel centro inizia a farsi notevole: 41 ospiti, in una struttura che può accoglierne fino a 90. Allarga le braccia il sindaco Fabrizio Calcia Ros: «Sinceramente non ho potere, vengo informato il giorno stesso dell’arrivo e nulla di più. Non è una scelta mia, è la prefettura che procede con le assegnazioni». Si tratta di un rapporto tra prefettura e privati, in questo caso l’associazione “Nuvola” che ha preso un fabbricato praticamente nuovo a Granero e mai abitato trasformandolo in un centro di accoglienza. «Venerdì sono stato informato dell’arrivo di dieci giovani provenienti dal Bangladesh – riprende il sindaco -, adesso sono in totale 41 le persone accolte. La struttura può raggiungere addirittura i 90 posti, ma sarebbe un numero davvero pesante per il territorio. Dalla prefettura di Biella mi hanno assicurato che cercheranno di non mandare altre persone».

Ma c’è da dire che gli sbarchi sono continui, ormai giornalmente arrivano barconi sulle coste della Sicilia. E per di più i centri di accoglienza sono strapieni. Già nei mesi scorsi i cittadini di Portula e il Comune si erano detti preoccupati per l’arrivo dei richiedenti asilo in una frazione popolata da un centinaio di persone, per lo più anziane. I nuovi ospiti arrivano dal Bangladesh e non conoscono una parola di italiano, qualcosina solo in inglese. «Mi auguro che l’emergenza sia finita qui – spiega ancora Calcia Ros -. La prefettura ci ha sempre assicurato che comunque la struttura non sarà mai a pieno regime». In realtà, va anche detto che, nonostante le preoccupazioni di qualche mese fa, finora la convivenza tra Portula, Coggiola e i nuovi ospiti non ha dato problemi.

«A parte qualche episodio iniziale – riprende Calcia Ros – non ci sono stati particolari episodi. Certo, i richiedenti asilo vanno informati. Bisogna spiegare loro cosa si può fare e cosa no, hanno abitudini diverse dalle nostre. E certo c’è chi tollera malvolentieri la presenza di queste persone, ma non possiamo farci nulla. Bisogna soltanto conviverci il più serenamente possibile». Gli ospiti passano la propria giornata maggiormente verso Coggiola, visto la vicinanza alla zona delle passeggiate. «Con l’amministrazione siamo in continuo contatto – riprende il sindaco di Portula -. Stiamo pensando anche di coinvolgere queste persone in lavori utili al territorio, ma c’è tutto un iter da seguire prima di poter rendere operativa l’idea».

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