Seguici su

Attualità

«L’incontro Italia-Islam? La Valsesia ne aveva bisogno»

Pubblicato

il

Dopo il convegno “L’Italia sono anch’io. La vita islamica vissuta in Valsesia”

Sull’incontro “L’Italia sono anch’io. La vita islamica vissuta in Valsesia” organizzato al cinema Lux dall’Associazione culturale islamica di Borgosesia, riceviamo e pubblichiamo.

«Non c’è nulla di più bello che scatenare lo stupore di un adolescente. Tredici anni, quell’età in cui ci si ritiene un po’ vissuti per cui tutto cerca di essere un già visto, un già vissuto con una punta di saccenza misto a stanchezza. Così sabato scorso mi sono divertito nel vedere la faccia di mia figlia quando le ho detto che poteva anche non studiare, che esistono cose più importanti. Detto da suo padre doveva per forza esserci una fregatura sotto, ma, di buon grado, è stata al gioco e si è fatta guidare fino al Lux. Altra sorpresa è stata quando ha visto che si trattava di un incontro di mussulmani, di ragazzi poco più grandi di lei che avevano deciso di trovarsi e di farsi vedere dalla società in cui vivono. Io, cristiano, ho portato lei, cresimatasi l’autunno scorso, ad un raduno di islamici? Un congresso di estremisti? E poi, ancora, accolti con sorrisi e invitati a sederci, ad ascoltare le non-differenze che ci uniscono, la storia comune da Adamo ed Eva in poi, un presente di divergenze che vogliono farci credere, ma che sono inventate. La giovane mente di mia figlia assorbiva tutte queste novità che le stavano destabilizzando i suoi mattoncini cerebrali, il suo modo di vedere certe cose. Altro profondo stupore è stato vedere una decina di ragazzi che srotolavano un manifesto con stampata una parola a lei sconosciuta e poi lanciavano manifesti verso il pubblico. Che senso ha? Mi chiedevano i suoi occhi, non c’entra niente con il pomeriggio, non sono stati invitati, stanno dicendo cose che a nessuno dei presenti interessa. Cose anacronistiche per la storia, smentite nei fatti, economicamente inconsistenti, culturalmente inconcepibili. La purezza della razza italiana? Non esiste una razza italiana. Per un attimo lo stupore ha lasciato spazio alla paura, ma quando arabi con i capelli grigi si sono alzati e si sono imposti su tutta la platea difendendola lo stupore è tornato: non ci sono terroristi, jihadisti o martiri; “solo” persone normali che hanno mantenuto la calma. Per il resto, il pomeriggio è passato normalmente; si sono susseguiti altri interventi, tra cui, da sottolineare per l’equilibrio, quello della vicesindaco Freschi. In chiusura, banchetto offerto che non guasta mai. Lo stupore infine ha lasciato spazio al piacere di avere assistito ad evento di cui Borgosesia e la Valsesia avevano bisogno, che magari non cambierà il corso della storia, ma che è sicuramente il primo nel suo genere. In serata il piacere ha dovuto a sua volta lasciare spazio alla normalità: figlia cara, dopo il bel pomeriggio insieme, adesso puoi tornare a studiare».

Claudio Ambrogio Ercoli

Continua a leggere le notizie di Notizia Oggi Borgosesia e segui la nostra pagina Facebook