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La coltivazione della canapa sbarca anche in Valsesia: progetto a Mollia

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L’area montana del Piemonte è stata la zona canapicola più importante fino alla seconda guerra mondiale

Nell’Ossola la canapa è sempre stata una notevole risorsa delle famiglie contadine che provvedevano a coltivarla, lavorarla, trasformarla in tovaglie, lenzuola, vestiti. Oggi ribattezzata Canapa alpina in base a un progetto lungimirante, torna a essere coltivata in varie località. Il progetto però è pronto a sbarcare anche in Valsesia e precisamente a Mollia.

Intanto nel Vco la sperimentazione continua: una coltivazione sperimentale, a macchia di leopardo. Ma anche un’attività che aggrega amici di diverse vallate e si aggiunge ai rari incentivi per tornare a vivere tra le montagne ospitali e in sintonia con l’ambiente e le loro tradizioni ma scarsamente votate al turismo. L’avvio è avvenuto a Viceno, località della valle Antigorio. Qui, sulla soglia dell’affascinante casa museo della montagna che ospita fra tanti cimeli un antico telaio, a ritessere la storia della canapa al cospetto di villeggianti e addetti ai lavori è stato il professor Silvano Ragozza, insegnante di liceo a Domodossola, storico, antropologo ed esperto di dialetti ossolani.

La cannabis “sativa”, coltivata per produrre carta o filati o per scopi alimentari, è un clone della canapa indiana e non contiene sostanze stupefacenti.  L’associazione Canapa alpina di Bannio Anzino ha già reintrodotto questa coltura nel Vco con esito positivo e ora vuole portarla anche in alta Valsesia. Sarà Mollia a ospitare il progetto, con il patrocinio del Comune.  Tutto di fatto è già predisposto. La semina avverrà nel terreno di località Fucina Molino di Pinana Fontana, dove già esiste un ecomuseo. L’associazione Libera Mente, che gestisce la struttura, aveva già preso parte a un progetto consistente in un percorso didattico per permettere ai corsisti di sperimentare la lavorazione della fibra tessile. E ora anche la Valsesia accoglierà una coltivazione.

L’area montana del Piemonte è stata la zona canapicola più importante fino alla seconda guerra mondiale, poi la canapa sparì gradualmente per la concorrenza delle fibre sintetiche adottate per i tessuti. A Mollia quindi si torna a recuperare la tradizione, ma si tratta del primo passo per valorizzare la produzione e il consumo di fibre tessili naturali in generale e della canapa in particolare.

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