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«La strada per Otro? Un’inutile assurdità»

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Scrive uno dei proprietari terrieri dell’alpe sopra Alagna

Ma a che serve una vera strada per raggiungere Otro? E’ quello che si chiede Ennio Fanetti, un uomo che da anni vive ormai in Liguria, ma che nella valle di Otro ha terreni e una baita. E dopo la decisione di realizzare una pista da Alagna all’alpeggio ha deciso di intervenire con una lettera aperta.

«Di questa benedetta via se ne parla da quando ero bambino, ora ho 66 anni. Ma per fortuna non è mai stata fatta, Otro e non ne ha minimamente risentito, tutti possono vederlo. Quando periodicamente arriva qualcuno che non vede cosa c’è di meglio a cui dedicarsi, ecco che spunta la strada per Otro come qualcosa di assoluta priorità. In passato il tentativo è sempre scemato in un niente di fatto per la saggezza e la lungimiranza dei diretti interessati, cioè coloro che nel vallone hanno interessi e cuore, che hanno saputo essere più convincenti di chi anche allora era favorevole alla strada. Otro è una meraviglia naturale e gestionale. E grazie a questo sentimento e alla fatica fisica e mentale di moltissime persone nel corso dei tempi è stato possibile realizzare una realtà unica, concetto citato sui libri di autori svizzeri.

«Otro così com’è, senza strada, compete e supera altre località alagnesi fornite di strada. Questo vuol dire che non bastano solo aspetti strutturali, sono convinto anzi che con la strada tutto questo rischierebbe di svanire in breve venendo a mancare il giusto stimolo di mettersi alla prova. A Otro ci sono solo seconde case, la pastorizia è vista con un occhio di riguarda, è un vallone ricco d’erba. Mi chiedo: ma la strada quali problematiche risolverebbe? Le strade non sempre fanno miracoli come si vuol far credere, anzi a volte sono deleterie e controproducenti per dove e come sono fatte…

«I progettisti avranno compito facile per stabilire dove dislocare i piazzali di arrivo, li faranno sotto le case di chi è favorevole al tracciato. Per il resto è molto difficile stabilire il tragitto da Alagna a Otro se non con costi enormi per una corretta realizzazione, gestione e manutenzione. C’è il costone sinistro orografico che dalla presa dell’acquedotto a poco prima della Croce Ferraris è tutto franabile fino su ai prati soprastanti. L’alluvione del 2000 ne ha sancito l’instabilità. Passare da un’altra parte vorrebbe dire spese improponibile e creare scempi e voragini che non ci perdoneranno mai. Il tutto offerto sull’altare di una necessità che non esiste…» 

Ennio Fanetti

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