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La Valsesia ricorda Gianfranco Caimi, giornalista e uomo di cultura

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Aveva lavorato anche per ”La Gazzetta dello Sport” e il ”Corriere d’Informazione”

La cultura e il giornalismo valsesiani piangono uno dei suoi personaggi più significativi. Dopo una lunga e dolorosa malattia la sera del 23 agosto scorso è morto Gianfranco Caimi. Era nato 74 anni fa e dopo anni di lavoro a Milano era definitivamente tornato definitivamente in Valsesia scegliendo di stabilirsi con la famiglia nella “sua” Camasco, a cui aveva dato anima e cuore, dirigendo per una decina di anni, fino al 2011, la Pro loco e proponendo tante iniziative per rilanciare la frazione dopo gli anni del “boom”. Già allora, durante l’infanzia e la giovinezza, Caimi, che era nato a Romagnano il 13 novembre 1941, soggiornava nella casa di famiglia della frazione e frequentava le piste del Tapone. Studiò al liceo classico “D’Adda” di Varallo e, dopo tre anni di Legge all’università, decise di dedicarsi completamente al mestiere di giornalista.

Fu anche grafico, direttore di riviste e curatore di innumerevoli pubblicazioni ed eventi di carattere sportivo (soprattutto di sci) e culturale. Fu corrispondente di una miriade di testate: tra queste “Nevesport Illustrato”, “Sciare”, di cui fu caporedattore, “La Gazzetta dello Sport”, “Corriere d’Informazione”, “Gente Viaggi”, “Gente motori”, “Scienza e vita”, ‘’Az Sport” e “Sport Image”, organi di stampa, questi ultimi due, di cui Caimi fu direttore. Come grafico lavorò per parecchie riviste nazionali: “Le Monde Cycliste”, “In caso di neve” e “Vetro Spazio”. Era anche appassionato di fotografia e pure in Valsesia diede il suo contributo a pubblicazioni di vario genere. A Camasco, in particolare, legò il suo nome a parecchie iniziative culturali come il Raduno dei poeti dialettali e la Festa dei pittori. Sorse durante la sua presidenza, in seno alla Pro loco della frazione, la nuova sede del sodalizio, il “PalaCamasco”,  accanto alla storica “Baita dei pittori”, che da semplice tendone verde divenne nel 2011 un salone in legno di 182 m² che può ospitare eventi di qualsiasi tipo. 

«Gianfranco ha dato tantissimo alla nostra frazione – dichiara Ivo Giandolini, attuale numero uno della Pro loco Camasco -; quando lui era presidente, io ero tesoriere e ricordo le tante, belle iniziative organizzate insieme, prima tra tutti il raduno dei poeti che, purtroppo, ultimamente non siamo più riusciti a proporre. Gianfranco era anche attivo nella parrocchia, era una persona sempre disponibile, cordiale con tutti». Il consiglio direttivo lo ricorda con affetto: «Ciao Gian, il consiglio della Pro loco ti ringrazia per tutto quello che hai fatto a favore della la comunità di Camasco. Adesso sei lassù con l’amico Pino». La messa funebre è stata celebrata nella chiesa parrocchiale della frazione. Gianfranco Caimi lascia la moglie Maia e il figlio Heiko.