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Le case dei nuovi migranti a Ronco, Pratrivero e Ponzone

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Trivero ospiterà dodici nuovi migranti

Trivero ospiterà dodici nuovi migranti in tre gli alloggi: a Ronco, Pratrivero e Ponzone. E’ quanto prevede il bando aperto dal Comune per attivare un centro di accoglienza di tipo Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), che invita cooperative, associazioni e potenziali altri enti gestori a partecipare alla gara di appalto. Cinque migranti saranno in un alloggio di frazione Ronco composto da cucina, due camere da letto, bagno e salotto; tre persone in un appartamento di frazione Ponzone in un alloggio composto da cucina, bagno e camera da letto; infine quattro saranno accolti in frazione Pratrivero in uno stabile con cucina, bagno, soggiorno e due camere da letto.
 
 
 
Saranno a carico del soggetto gestore individuato con procedura aperta la stipula del contratto di locazione e le spese relative alla manutenzione ordinaria. L’importo a base d’asta è di 573.516 euro e il progetto avrà una durata triennale con decorrenza dal 1° gennaio 2017, ma potrà essere prorogato. Le offerte da parte delle ditte interessante vanno presentate entro il 12 dicembre.  «Abbiamo avviato le pratiche per la richiesta di contributo – spiega il sindaco Mario Carli -. Nel frattempo è uscito il bando di gestione. Contiamo comunque che la nostra domanda venga accolta». 
E dopo averne parlato in consiglio comunale il sindaco porterà la questione Sprar anche in un incontro pubblico: «A breve studieremo le modalità per fare un incontro pubblico volto a spiegare meglio cosa succederà e il progetto stesso». Nel frattempo anche i Comuni di Mosso e Valle Mosso si sono attivati a loro volta per aprire uno Sprar suddiviso in due stabili ospitati nei due paesi.
 
 
 
E sul bando pubblicato dal Comune di Trivero, intanto, arrivano le annotazioni da parte di Lega Nord: «Avremo quindi quattro centri di accoglienza: tre Sprar e un Cas (Centro di accoglienza straordinaria) a Mazzucco senza nessuna garanzia che non ne possano aprire altri – protesta il consigliere Fulvio Chilò -. Non vi è alcuna traccia di un accordo quadro in cui si dice che se il Comune aderisce al sistema di accoglienza Sprar non possa accogliere sul suo territorio anche dei Cas di società private, come per esempio avviene in altri centri di recente apertura». E il gruppo fa inoltre notare: «La decisione di aprire tre centri potrebbe essere dettata dal fatto che  se gli ospiti del centro sono minore o uguale a nove, la società è esente dal dover tenere un operatore fisso 24 ore su 24 nel sito con gli ospiti, con un risparmio rilevante in termini economici».