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Marmo di Rima protagonista al Fuorisalone di Milano

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Marmo di Rima protagonista a Milano. L’arte della scagliola e della imitazione è stata foriera nel tempo di grandi fortune e di importantissime esperienze nel campo dell’architettura

Marmo di Rima protagonista a Milano

Arriva da Rima uno dei protagonisti del Fuorisalone di Milano, tappa fondamentale per il settore arredo e design dell’industria italiana. E’ il marmo, con l’arte della scagliola e della imitazione, foriera nel tempo di grandi fortune e di importantissime esperienze nel campo dell’architettura.  Spiega Enrica Ballarè: «A Milano il Laboratorio ha preso parte all’evento grazie al suo maestro Simone Desirò, collaborando alla realizzazione di alcuni progetti creativi. Il primo, quello di Roberto Sironi: per la galleria Carwan di Beirut, presentato sotto il titolo Ruins, esso intende evocare l’idea delle rovine industriali utilizzando materiali diversi: interviene qui il marmo artificiale, la cui unicità sta – tra le altre – nel grande potere di spaziare senza confini attraverso il tempo; solo il marmo di Rima, infatti, conferisce all’artigiano la possibilità di reinterpretare i marmi del passato adattandoli agli intenti del presente.

Riproposta anche la “Breccia centopietre”, proveniente dalle cave egizie

Così uno dei pezzi esposti da Sironi e realizzati in marmo artificiale (side-table) ripropone la “Breccia centopietre”, una delle molte provenienti dalle cave egizie, vera miniera per i costruttori romani in età imperiale, cave oggi estinte. Ancora una rivisitazione di marmo antico bianco e nero, percorsa da venature color blu oltremare puro, consente di creare una scultura che simula una porzione strappata di muro, contrapponendo materiali e sensazioni». E aggiunge: «Il secondo progetto appartiene allo studio di design olandese Oddmatter, ed è stato presentato semplicemente sotto il titolo Scagliola presso Nilufar Gallery Depot. Si tratta di un pezzo monumentale, il cui peso ha richiesto particolari accorgimenti tecnici per la movimentazione: evocatore di ataviche memorie megalitiche, il grande corpo “primordiale” deve la sua suggestione all’infinita duttilità del marmo artificiale, che ha consentito una ricerca cromatica e compositiva, elaborando bianco puro, nero puro e molte tonalità di verde bosco, di vedere pastello. Un impegno inedito affrontato con entusiasmo da Simone che ha frequentato con costanza il Laboratorio di Rima»

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