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Migranti, a Trivero va alla ”Maria Cecilia” l’appalto da 580mila euro

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Una sola risposta al bando lanciato dal Comune di Trivero e valido per i prossimi tre anni

E’ arrivata una sola domanda per il centro Sprar di Trivero. La documentazione sarà ora analizzata e, se ritenuta idonea, si procederà all’assegnazione definitiva.

E’ la cooperativa Maria Cecilia di Biella ad aggiudicarsi provvisoriamente un bando di gara che vale 580mila euro per ospitare dodici migranti per tre anni. «E’ arrivata una sola domanda – spiega il sindaco Mario Carli -. Tutta la fase è stata gestita dagli uffici. Nell’ultimo consiglio comunale abbiamo inserito tra i punti all’ordine del giorno la nomina della commissione consiliare di controllo sul progetto, come richiesto anche dalla minoranza».

Il progetto dovrebbe partire entro il nuovo anno, una volta che il Ministero accoglierà la domanda del Comune che è stato tra i primi a presentare la propria richiesta di partecipazione a un bando Sprar.  La coop Maria Cecilia, che fa parte del consorzio “Il filo da tessere”, è già attiva nell’ambito dell’accoglienza dei richiedenti asilo nel territorio biellese. Saranno tre le strutture di accoglienza che apriranno nel Triverese: una a Ponzone, l’altra a Pratrivero e la terza nella casa comunale di frazione Ronco. Tutto insomma è già pronto, sono state contattate anche alcune associazioni per avere un appoggio nella gestione del progetto.

L’argomento migranti negli ultimi consigli comunali ha tenuto spesso banco, la minoranza non è parsa favorevole al loro insediamento nell’appartamento del municipio. «Bisognerebbe chiedere ai triveresi cosa ne pensano…», ha più volte ricordato il consigliere Franco Foglia Parrucin. Da parte sua l’amministrazione si è impegnata a organizzare un incontro con la popolazione proprio per spiegare in cosa consiste il progetto invitando un esperto che possa rispondere a tutti gli interrogativi. Al momento non è stata ancora data una data ufficiale per l’incontro che potrebbe slittare anche dopo le festività.

 «Destinatari del progetto Sprar – spiega la cooperativa Maria Cecilia  sul proprio sito Internet – sono immigrati richiedenti e titolari di protezione internazionale. Alla luce dell’esperienza maturata durante la gestione dell’Ena (Emergenza Nord Africa) la Cooperativa Maria Cecilia insieme ad altri partner (prima fra tutti la Caritas di Biella), intende perseguire il modello operativo sperimentato di accoglienza diffusa, ossia di un’accoglienza che, in stretto rapporto con il territorio riesca ad integrare le persone che vengono ospitate».

Trivero sarà il primo progetto dove lo Sprar decollerà, ma anche Mosso e Valle Mosso si sono mossi per poter prendere parte al successivo bando indetto dal Ministero sempre nell’ambito dell’accoglienza, invece al momento rimangono più defilati i Comuni della Valsessera come Pray e Coggiola che hanno deciso di non approfondire l’argomento.

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