Seguici su

Attualità

Nel 1956 aprì la drogheria Remogna, premiata Carla Curatitoli

Pubblicato

il

L’Ascom di Borgosesia le ha consegnato il riconoscimento istituito in memoria di Sergio Canuto

Sono passati 60 anni da quando Carla Curatitolo ha aperto a Borgosesia la drogheria Remogna. Era il maggio del 1956 e oggi come allora è lì pronta a servire i clienti sempre con il sorriso. E proprio per la sua lunga esperienza di commerciante nella drogheria Remogna di piazza Mazzini, Carla Curatitoli è stata premiata dall’Ascom cittadina. Il riconoscimento è stato consegnato giovedì sera durante la “cena del commerciante”, con la targa in ricordo di Sergio Canuto che viene assegnato annualmente a uno dei negozianti più longevi ancora in attività.

Nata il 4 dicembre 1933 a Ghemme, Carla Curatitoli si è trasferita in città nel 1956 per il matrimonio con Giuliano Remogna. Quell’anno i coniugi decisero di aprire la drogheria in piazza Mazzini
Per me non era una novità lavorare nel mondo del commercio. Ho sempre vissuto in un negozio: i miei genitori avevano un attività di tessuti, sono praticamente cresciuta lì e sin da piccola mi piaceva molto stare in mezzo alla gente.

 

Sono trascorsi sei decenni, mai pensato di lasciare?
Non credo ci si possa stufare o annoiare di qualcosa che si fa con il cuore: nonostante sia in pensione ormai da anni, non rinuncio ad andare in negozio quasi tutti i giorni. Se non fosse così, sono sicura che mi annoierei moltissimo, non saprei come fare per occuparmi le giornate.

Andata in pensione, si è anche dedicata al volontariato…
Sono stata per dieci anni volontaria in ospedale e, da quando mio figlio don Gianni Remogna ha fondato la Casa di accoglienza della mamma e del bambino di Valbusaga, ho scelto di trasferire lì le mie ore di volontariato. Il volontariato non mi ha mai costretto a rinunciare al negozio, anzi è stata una cosa che ha accresciuto la mia vita, che mi ha reso migliore e che spero sia servita ad aiutare molte persone

Tra poco più di un mese festeggerà ottantatre primavere: ne approfitterà per ridurre le ore in drogheria?
Ora sono mio figlio Andrea e sua moglie a gestire il negozio, ma nemmeno per un attimo ho pensato di rinunciare ad andarci. Il negozio è la mia seconda casa, anzi spesso ho pensato che sia stata quasi la prima, considerato le tante ore che vi ho trascorso. E lo faccio ancora perché continua a piacermi molto: amo proprio stare in mezzo alla gente, incontrare persone, mi piace dare e ricevere consigli, ascoltare le persone quando hanno voglia o necessità di raccontarsi. Fare la commerciante non è soltanto servire i clienti, è molto di più: è interagire con loro, alcune volte bisogna cercare di capire i loro gusti magari senza che dicano quali sono. Le persone che entrano in negozio, molto spesso oltre ad avere bisogno di qualche prodotto hanno anche voglia di scambiare due parole

E di persone ne avrà viste passare migliaia…
Non saprei immaginare un numero: in sessant’anni sono venute da me genererazioni di borgosesiani, bambine diventate spose, madri e poi nonne

Oltre ai clienti, in sei decenni sono anche cambiati i prodotti?
Assolutamente sì. Sembra incredibile però ci siano ancora prodotti che non conoscono il passare del tempo e che da sessant’anni vendiamo tanto da essere quasi diventati nostri marchi riconoscibili: per fare un esempio, sin da quando abbiamo aperto vendiamo il vero sapone di Marsiglia e le spezie, prodotti che ancora oggi ci vengono richiesti

Ora è arrivato anche il premio dell’Ascom…
Che emozione quando mi hanno comunicato che avrei ricevuto il premio: mi sono anche scese le lacrime tanto sono stata felice e sorpresa. Purtroppo giovedì non ero in città e non ho potuto riceverlo personalmente, ma ci ha pensato mio figlio Andrea.