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Per la ”Casa del pellegrino” Varallo pensa a un gestore privato

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Dopo il progetto del “ristorante didattico”, l’amministrazione comunale sta verificando se ci sono imprenditori interessati

Potrebbe tornare alla gestione privata l’albergo Casa del Pellegrino al Sacro Monte di Varallo. Dopo l’esperienza con l’istituto alberghiero, il Comune, proprietario dell’immobile, sta valutando quale strada scegliere per il futuro della struttura ricettiva.

«Il progetto del ristorante didattico proposto fino ai mesi scorsi grazie alla disponibilità dell’istituto “Pastore” è stato molto interessante e ha ottenuto buoni risultati – commenta il sindaco Eraldo Botta -. Era pur sempre un progetto sperimentale e aveva i suoi limiti, in primis l’impossibilità da parte dell’istituto scolastico di gestire anche l’albergo. Come si sa l’Alberghiero garantiva solo la gestione del ristorante, quindi tutta la parte della struttura con le camere rimaneva inutilizzata».

Da qui la decisione dell’amministrazione comunale di valutare un “ritorno alle origini”. Il “Casa del pellegrino” fino al 2014 è stato condotto da un privato. L’ultima gestione, durata dieci anni, era stata quella della “Sacro Monte servizi turistici srl”, società guidata da Antonio Bellisai.
«Stiamo cercando di capire se ci sono imprenditori interessati a investire in questa struttura ricettiva – spiega il primo cittadino -. Abbiamo già avuto un incontro con un privato che potrebbe essere interessato a assumerne la gestione. Il passo successivo sarà redigere un bando pubblico per l’assegnazione, al quale naturalmente potranno concorrere tutti gli interessati».

La storia e la posizione in cui sorge il “Casa del pellegrino”, proprio accanto alla basilica del Sacro Monte, nel cuore dunque della “Gerusalemme valsesiana”, lo rendono una struttura esclusiva. Considerato poi il numero esiguo degli alberghi in città, la riapertura di questa struttura si rende più che mai necessaria. «Il Comune ha tutte le intenzioni di riaprire l’intero albergo – ribadisce Botta – non solo il ristorante. Tra l’altro la struttura è a posto e funzionante, non sono necessari lavori di ristrutturazione all’interno. Solo la facciata meriterebbe di essere ridipinta e i serramenti di essere sostituti, ma solo per una questione estetica. Sarebbero interventi che darebbero ancora più prestigio all’albergo, ma comunque non sono fondamentali per la sua riapertura. Nel momento in cui redigeremo il nuovo bando per affidarne la gestione, potremmo valutare un canone con una compartecipazione del Comune alle spese per eseguire i lavori».

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