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Polemica sulla ”Casa del Pellegrino”: «Assurdo chiudere in estate»

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Il sindaco si difende dalle critiche delle minoranze  

Ma l’albergo “Casa del pellegrino” è aperto o chiuso? E’ quello che si domandano alcuni consiglieri comunali di Varallo, che accendono il dibattito sulla struttura ricettiva situata al Sacro Monte e la cui gestione è stata affidata dal Comune all’Istituto alberghiero “Pastore”. Dopo aver dato battaglia in consiglio con alcune interrogazioni, i consiglieri tornano adesso sull’argomento: «Ormai per la “Casa del pellegrino” penso si debba parlare di vera e propria chiusura – osserva Giancarlo Raffa di “Varallo libera e democratica” -. Io credo non ci si possa limitare al banchetto di cinquanta persone, e infatti quando ho saputo che è stata rifiutata una prenotazione con dodici clienti, sono rimasto alquanto perplesso. Nonostante il lodevole e apprezzato impegno di docenti e studenti, ritengo che la situazione debba essere completamente rivista, perché così non funziona». 

Anche Luciano Gualdi, candidato sindaco della medesima lista alle ultime elezioni, è critico: «Sono stato al Sacro Monte il giorno di Ferragosto e ho trovato la “Casa del pellegrino” chiusa. Nell’estate 2015 era almeno garantita l’apertura a pranzo, quest’anno invece si è pensato di procedere esclusivamente con le prenotazioni, ma in realtà negli ultimi mesi al ristorante non ci è andato nessuno. Tanto di cappello al personale della scuola, però, volendo portare il discorso al livello amministrativo, occorre notare che in questa città non c’è stato il benché minimo investimento a favore delle strutture alberghiere. E dire che Varallo ha un patrimonio artistico incommensurabile. Mi rendo conto – conclude Gualdi – che per il Comune la “Casa del pellegrino” stia diventando una patata bollente, ma questo è il risultato delle cattive amministrazioni passate».

Punta invece il dito contro la mancanza di coordinamento il consigliere Augusto Luttore della lista “Sinistra per Varallo-Bella ciao”: «E’ chiuso da tre mesi perché c’è stato il problema su come gestire i ragazzi che frequentano l’Istituto cittadino – afferma –. I quali, peraltro, preferiscono fare le stagioni in qualche struttura privata e guadagnare qualcosa. La situazione è preoccupante anche dal punto di vista logistico: il servizio alberghiero non rientra nella convenzione e la struttura necessita di interventi di ristrutturazione. Per non parlare poi della concorrenza verso il “Vecchio albergo Sacro Monte”, a mio avviso sleale».

A difendere l’accordo tra Comune e Istituto alberghiero c’è però il sindaco Eraldo Botta: «E’ un’intesa che dà lustro alla scuola e che pone i suoi studenti nelle condizioni di esercitarsi. Si tratta infatti di uno dei pochissimi ristoranti didattici attivi in Italia e devo dire che ho apprezzato molto la voglia di mettersi in gioco mostrata da insegnanti e studenti. Il progetto termina alla fine di agosto, poi lo riproporremo al nuovo preside. Infine – dice Botta – tengo a precisare una cosa: prima di affidare la gestione gratuita del ristorante alla scuola, contattai sia l’”Albergo Italia” sia il ”Vecchio albergo Sacro Monte”, che tuttavia non si erano detti interessati. Il Comune, dunque, non favorisce alcuna concorrenza sleale».

Resta comunque un fatto: il turista che volesse raggiungere l’albergo se lo trova chiuso. Chi riesce a leggere il foglio appeso dietro la grata scopre il numero di telefono al quale rivolgersi per le prenotazioni, però non risponde nessuno. 

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