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Presidente valsesiano per gli industriali di Vercelli e Novara

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Presidente valsesiano per gli industriali delle due province: li guiderà Gianni Filippa.

Presidente valsesiano per la nuova associazione

Gli industriali delle province di Vercelli e Novara si uniscono. In programma tanti più servizi, maggiore rappresentatività ma soprattutto il recupero di una cultura industriale a 360 gradi. Sono infatti gli obiettivi dell’associazione che nascerà tra poche settimane da Confindustria Vercelli Valsesia e Ain, l’analogo organismo novarese. Li sintetizza Gianni Filippa della Za.Ve.Ro di Romagnano; dal primo gennaio sarà alla guida dell’associazione, un gigante con 770 imprese associate e quasi 45mila addetti. Filippa sarà affiancato nel consiglio direttivo da Luigi Maffioli, Andrea Saini, Giorgio Baldini, Federica Zappone, e Gian Luca Gessi, oltre ai due presidenti uscenti di Novara e Vercelli, Fabio Ravanelli e Giorgio Cottura.

Fra i più importanti d’Italia

«Sicuramente oggi le dimensioni premiano», dice il neo presidente a proposito dell’unione, frutto, sottolinea non di un’acquisizione ma di una fusione alla pari tra i due organismi. «Significa – prosegue – essere più forti sul territorio, sia livello di servizi che di rappresentatività. Questo nuovo organismo è uno dei più importanti in Italia: ne fanno parte aziende di tutti i settori dal turismo del Monte Rosa, dal tessile al metalmeccanico fino al settore alimentare. E soprattutto saremo rappresentati da numerose aziende con eccellenze a livello internazionale. Questo significa essere uno dei punti forti d’Europa». Filippa ricorda poi che «senza industrie non si crea lavoro. Il benessere passa attraverso la creazione di posti di lavoro, che, va sottolineato, non si creano per decreto. Agli imprenditori, tante volte e in tanti modi massacrati, andrebbe fatto un monumento».

Più servizi

Sui primi passi della nuova associazione, Filippa precisa che non ci si muoverà in un’unica direzione. «Vi saranno molteplici azioni concrete. Confindustria agisce a livello nazionale, di categoria, regionale e territoriale. Su quest’ultima parte è nostra intenzione dare sempre maggiori servizi agli associati. Un primo esempio sarà l’estensione alla Valsesia del consorzio novarese San Giulio per l’energia, che consentirà dei risparmi. Poi dovremo puntare sulla rappresentatività delle nostre aziende nei confronti dei sindacati, delle istituzioni e di tutto quello che è pubblico. C’è una cultura industriale che bisogna recuperare per entrare nel futuro immediato: ci aspettano sfide importantissime».

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