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Punto nascite Borgosesia: bufera sul bando gestione

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Punto nascite Borgosesia: è bufera sul bando di gestione. A lanciare l’allarme Eraldo Botta, sindaco di Varallo, che già la scorsa estate aveva messo in piedi una protesta incatenandosi davanti al Santi Pietro e Paolo davanti all’ipotesi di chiusura del reparto paventata dall’azienda sanitaria.

Punto nascite Borgosesia: è bufera sul bando di gestione

Proprio nei giorni scorsi l’Asl Vercelli ha pubblicato il nuovo bando per assegnare il servizio di gestione del punto nascite e pronto soccorso ostetrico, ginecologico e pediatrico al presidio ospedaliero di Borgosesia. Ma il capitolato è stato cambiato rispetto all’ultimo con paletti molto restrittivi che rischiano di tagliare fuori le società interessate. L’offerta economica non è allettante a fronte dei maggiori servizi che vengono richiesti, vengono imposte limitazioni sul personale, inoltre la data di presentazione delle domande è molto vicina a quella del termine della gestione attuale del servizio. «E a questo punto – interviene il sindaco di Varallo Eraldo Botta – il rischio è che si torni a parlare di chiusura. Non ho la sfera mastica, ma le condizioni proposte nel bando dall’Asl rischiano di tagliare fuori diverse società interessate a gestire il servizio nell’ospedale di Borgosesia».

Le contestazioni di Botta

Botta ha analizzato a fondo il capitolato. «E’ un documento che rischia di non far arrivare alcuna offerta – spiega -. E’ bene che vengano richiesti più servizi rispetto a quelli attuali come la reperibilità del pediatra, ma di fatto l’importo a base di gara di 4.800.000 euro Iva esclusa per la durata di tre anni è inferiore al precedente capitolato». E c’è di più. «Alla voce caratteristiche del personale – riprende Botta – si dice chiaramente che il personale non dovrà essere di età pensionabile. Ma si sa benissimo che queste società si affidano spesso a medici ormai in pensione, anche perchè lo stesso Presidente della Regione Sergio Chiamparino di recente in visita in Valsesia ha sottolineato che si fatica a trovare medici». Botta non si fida insomma. «Chiedo da subito – conclude – che l’Asl Vercelli si impegni a prorogare l’attuale gestione nel caso in cui non arrivino domande al nuovo bando».

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