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Rimella riscopre il pilota che nel 1912 sorvolò la Manica e atterrò su un tetto

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Stasera a Varallo e domani a Guardabosone la presentazione del libro di Mirko Aliberti su uno dei pionieri dell’aviazione civile: Giovanni Battista Manio

Giovanni Battista Manio di Rimella è stato il primo italiano a sorvolare in inverno la Manica. A presentare la sua storia, stasera mercoledì 6 dicembre alle 20.30 nella sede dell’Istituto storico di Varallo, sarà Mirko Aliberti, autore del volume “Il meraviglioso volo di Giovanni Battista Manio”. Presentazione che sarà replicata domani, giovedì 7 dicembre, nel salone parrocchiale di Guardabosone alle 21. La pubblicazione è edita dal locale Istituto per la storia della Resistenza con il patrocinio di Unione montana Valsesia, Comuni di Guardabosone e Rimella e Centro studi walser Remmalju.

Il volume ricostruisce la storia di un pioniere dell’aviazione civile, Giovanni Battista Manio, che nel 1912 compì per primo la traversata invernale del canale della Manica. Manio nacque a Rimella nel 1874 ed emigrò nell’Europa del nord dove fece fortuna e si appassionò al volo, la cui storia allora stava muovendo i primi passi. Una vicenda di emigrazione e di successo in un settore d’avanguardia per l’epoca, che si concluse tragicamente in Portogallo a distanza di un anno dall’impresa. Come detto, per gli inglesi è un vero personaggio. Era il 1912 quando firmò l’impresa.

Quella di Manio è stata una vita all’avventura, diventò aviatore e fu insieme ai fratelli Wright tra i protagonisti del volo. A bordo del suo Blèrot XI partì dall’aerodromo di Compiégne, vicino ad Amiens, per raggiungere quello di Hendom a Londra sfidando la nebbia fitta e le temperature dell’inverno. Ma Manio atterrò, non proprio a Hendom, ma sul tetto di una casa di Derwent Road a Palmers Green il 3 dicembre del 1912. Il pilota morì l’anno dopo in un tragico incidente, proprio quando nacque il figlio Jack de Manio, che è stato una voce storica della Bbc. Di Giovanni Battista Manio rimane anche una statua in Inghilterra.

La sua storia è venuta alla luce grazie a Mirko Aliberti, primo ufficiale della compagnia aerea Alitalia e residente a Guardabosone. Da sempre appassionato di storia del volo, in particolar modo del suo periodo pionieristico, per cinque anni si è dedicato alla ricerca della documentazione storica relativa al pioniere Giovanni Battista Manio, spinto ad approfondire, dal fascino del periodo in cui la Belle Époque aveva raggiunto il suo massimo splendore e la passione per il volo aveva contagiato tutti, la vita di un aviatore caduto completamente nell’oblio, ma dalle gesta memorabili.