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Rubata la segnaletica alla Massa del Turlo

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rubata la segnaletica

Rubata la segnaletica: la frustrazione del Cai, che alla sicurezza in montagna dedica tempo e lavoro.

Rubata la segnaletica

Il Cai al lavoro con la commissione segnaletica. Il territorio montano a nord di Varallo culmina a poco meno di duemila metri con la cima della Massa del Turlo. Purtroppo i volontari della commissione hanno notato che qualcuno ha pure asportato i cartelli. «Lungo le sue dorsali si formano come in un ampio ventaglio una serie di cime di altezza limitata che possono essere frequentate quasi in ogni stagione; in effetti sulle cime del Camossaro, del Croce e del Novesso, ma specialmente alla Massa è raro effettuare un’escursione senza incontrare qualcuno – spiega Elio Protto della commissione -. Profondamente rinchiuse tra i contrafforti si trovano anche alcune aree dove la natura ha ripreso un controllo quasi primitivo, dove inoltrarsi è difficile, faticoso, quasi impossibile».

I sentieri più antichi

E aggiunge: «L’alta valle Sabbiola e la parte più interna della val Bagnola di Cervarolo hanno praticamente eliminato le tracce degli antichi sentieri, che pure dovevano essere di notevole evidenza per la presenza di alcune miniere e le stesse difficoltà sorgono in alcune zone del versante opposto, verso la Valle Strona e l’abitato di Sambughetto. Tra i contrafforti di queste cime alcuni valloni tuttavia accolgono numerose graziosi paeselli come Cervarolo, Erbareti, Camasco e Morondo che a loro volta sono accompagnate da altri minuscoli agglomerati». Nel corso della stagione la commissione ha rivisitato molti di questi sentieri ripristinando la segnaletica e ripulendo ove necessario dalla vegetazione.

I cartelli scomparsi

«Dalla Vallaccia di Varallo, per la storica mulattiera di Morondo fino all’Alpe Lincè, in territorio di Civiasco, passando per la Madonna delle Pecore, con le varianti per la Colma Barella e la Colma di Ballano – elenca Protto -. Da Camasco per i sentieri dell’Alpe Sacchi, del Monte Novesso e della Madonna delle Pecore. Ancora da Camasco per il Camossaro e il Ranghetto, fino alla Massa del Turlo, dove pure siamo saliti dalla Barattina e dalla Val Sabbiola con differenti percorsi passando per le Piane di Cervarolo. Purtroppo su quest’ultima cima i cartelli indicatori della discesa, posizionati nelle scorse stagioni sono stati asportati. Ci toccherà tornare con nuovi cartelli per completare. È possibile che qualche segnale si stacchi o si perda, tuttavia è frustrante quando sono evidentemente asportati da ignoti, persone che pur frequentando la montagna non la rispettano, come non rispettano il lavoro altrui con atti che si distinguono per dispetto, indifferenza e stupidità».

I pericoli

Infatti il portavoce della commissione osserva: «L’indicazione dell’itinerario di discesa è ancor più importante di quelli per la salita, perché se nel salire c’è sempre modo di fermarsi e di tornare sui propri passi, quando occorre trovare l’itinerario di discesa e non la si conosce, le indicazioni sul terreno possono talvolta essere l’unica possibilità per un sicuro rientro».

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