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«Sulla diga la Regione fa il gioco delle tre carte»

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I vertici del Consorzio Baraggia non cambiano grazie alla Regione e il Movimento 5 Stelle protesta

I vertici del Consorzio Baraggia non cambiano grazie alla Regione e il Movimento 5 Stelle protesta. «Con un apposito cavillo inserito nel testo collegato alla legge finanziaria, la Regione Piemonte consente ulteriori mandati agli attuali amministratori ai vertici dei Consorzi irrigui del Piemonte, e quindi anche a quelli del Consorzio Baraggia. Il Movimento 5 Stelle, attraverso un emendamento, aveva chiesto di rimuovere la possibilità per i presidenti dei consorzi di effettuare più di due mandati. Emendamento respinto dalla maggioranza del Pd, la stessa che fino a pochi mesi fa approvava a larga maggioranza due ordini del giorno (Pd e M5S) contro la realizzazione della diga in Val Sessera», scrivono i consiglieri regionali Paolo Andrissi e Mauro Campo. «In questo modo invece, come confermato in maniera informale da alcuni componenti della Giunta, si intende concedere un ulteriore mandato anche agli attuali vertici del Consorzio Baraggia – riprendono -. Gli stessi vertici che avevano sostenuto il progetto della diga e che ora sono impegnati a recuperare ingenti fondi pubblici da Cipe per realizzare quest’opera folle. Solo il Movimento 5 Stelle ha mantenuto una posizione coerente. Dal Pd invece le sorite giravolte. A parole in difesa dell’ambiente, nei fatti invece sostengono chi lo vorrebbe deturpare». E concludono il proprio intervento: «L’invaso, oltre a presentare un costo eccessivamente elevato interamente a carico delle finanze pubbliche, è del tutto inutile. Una diga già esiste e svolge egregiamente il proprio compito di riserva idrica ai fini irrigui ed idropotabili. Il bacino, invece di essere sostituito da uno 10 volte più grosso, andrebbe semplicemente attentamente mantenuto».

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