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Trivero, nuova sfida ”estrema” per Marco Galletto

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Un ottimo terzo posto all’Ipertrail, maratona in totale autonomia tra Italia e Slovenia

Nuova avventura per Marco Galletto che, dopo aver macinato migliaia di chilometri sulle montagne ha preso parte all’Ipertrail “La corsa della Bora”, prima prova del campionato italiano Iuta (italian ultramarathon and trail association) 2017.

L’atleta triverese, che da anni si diletta a percorrere le lunghe distanze sulle montagne di mezza Europa, mai si era spinto in un trail di 170 chilometri in completa autonomia con il solo aiuto del Gps.

«Si trattava di un percorso non tracciato con la Bora che soffiava a 100 chilometri orari e temperatura meno 15 – racconta -. Eravamo in sessanta partecipanti, tutti con un curriculum di tutto rispetto». Perchè non si trattava di una semplice corsa in montagna, ma di una vera impresa. «Una vera selezione naturale», la definisce lui. E aggiunge: «E’ stata una prova molto dura. C’era da affrontare un percorso carsico fatto di rocce e pietre. Il tutto in completa autonomia con cartina e Gps». La partenza era da Porto Piccolo di Trieste per entrare poi in Slovenia e arrivare ai confini con la Croazia. La gara era valida anche come campionato italiano ultra distanze trail della federazione Iuta. Il primo posto è andato a Luca Guerini che ci ha impiegato 35 ore e un minuto, secondo posto per Filippo Cesario con il tempo di 36 h 53’, mentre terza posizione per Marco Galletto con il tempo di 36 ore e 57 minuti. Il triverese ha ottenuto anche il primo posto nella classifica Master 55.

«C’erano atleti da tutta Europa – racconta -, tutti con un curriculum importante. Non era un semplice trail, ma una prova di sopravvivenza. Mi sono lanciato nei sentieri che non conoscevo seguendo il Gps e la cartina in dotazione su un terreno davvero impervio». La partenza la mattina di giovedì’ 5 gennaio, l’arrivo al traguardo il giorno seguente alle 14 . «Ho fatto una tirata unica – riprende -. Non ho mai dormito anche perchè era impossibile. C’era qualche tenda dove potersi fermare, ma con le temperature a -15 gradi e il vento che soffiava era impensabile farlo. Così ho corso giorno e notte ininterrottamente».

Ora qualche giorno di riposo, ma Galletto ha già in mente i prossimi obiettivi: a febbraio prenderà parte alla grande corsa sull’Adamello.