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Trivero: videopoker spenti tra le 16 e le 19

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L’obiettivo è evitare che si possa giocare senza interruzione per ore e ore: l’orario è scelto in riferimento a studenti e operai

Le macchinette slot machine dovranno cessare di funzionare tutti i giorni dalle 16 alle 19. Un blackout deciso dal sindaco Mario Carli tramite un’ordinanza firmata pochi giorni fa. «Gli apparecchi dovranno sospendere il funzionamento nella fascia pomeridiana – puntualizza Carli – e dovranno essere spenti tramite l’apposito interruttore elettrico».

La disposizione riguarda tutti gli apparecchi da gioco in denaro e il titolare dell’autorizzazione è tenuto a osservare le disposizioni. Insomma, stop alle aperture illimitate, arriva una stretta sull’orario. E c’è anche il rischio di vedersi arrivare una multa salata se non saranno rispettate le regole, con una sanzione che va da 25 a 500 euro. Il tutto, ovviamente, nell’ottica di mettere un freno al gioco compulsivo, una vera e propria dipendenza che spesso finisce per creare situazione di grave disagio economico.
Anche il questore di Biella aveva già preso alcuni provvedimenti nella tabella dei giochi proibiti, imponendo l’accensione degli apparecchi solo dalle 9 alle 23, ora però a Trivero le macchinette non potranno funzionare nemmeno nella fascia pomeridiana.

Ma perché proprio dalle 16 alle 19? Perché in questo modo si vuole andare a evitare di attirare lavoratori o studenti nelle sale giochi. Proprio nell’ordinanza si spiega: «La popolazione operaia svolge il proprio lavoro in modalità turno principalmente dalle 8 alle 14 o dalle 14 alle 22 o dalle 22 alle 6, quella impiegatizia dalle 8 alle 12 e dalle 14 alle 18, mentre gli studenti terminano le lezioni generalmente alle 14. Questi orari permettono quindi al giocatore di accedere al gioco degli apparecchi per molte ore consecutive, dal primo pomeriggio alla tarda serata, ossia sino alla chiusura degli esercizi in cui sono installati».
L’obiettivo della restrizione è proprio quello di ridurre il range temporale in cui i giocatori potranno accedere alle slot. «Ormai si parla di una vera e propria malattia per quanto riguarda il gioco – sottolinea Carli -. Questa disposizione è stata fatta proprio per aiutare le persone a uscire da questa dipendenza».

Proprio a Trivero ci sono, secondo l’elenco ufficiale dell’Aams (Agenzia dei monopoli di Stato) ben 45 macchinette slot attive suddivise in una decina di esercizi, per una media di una ogni 133 residenti circa. Sul tema era intervenuto anche alcuni anni fa il parroco don Claudio Maggia proponendo con la Caritas l’apertura di uno sportello di ascolto proprio per le persone che rischiano di rovinarsi la vita a causa del gioco sfrenato alla ricerca della fortuna che non arriva.

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