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Valduggia, ormai c’è una foresta intorno alla Ivak dismessa

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Fino al 2014 ci lavoravano oltre cinquanta dipendenti

A distanza di tre anni dal fallimento, lo stabile della ditta Ivak di Valduggia è ormai quasi completamente nascosto dalla “foresta” che ci è cresciuta attorno. E la zona circostante l’immobile sta diventando di fatto un contenitore all’aria aperta  di sporcizia e rifiuti abbandonati. Insomma, l’azienda di Crabbia di Valduggia, che fino al 2014 offriva un posto di lavoro a oltre cinquanta dipendenti, ora  è completamente lasciata a se stessa. A nulla sono servite finora le ordinanze e le sollecitazioni partite dal Comune valduggese e dalla Provincia di Vercelli affinché l’area venisse bonificata. Continua a essere necessaria una pulizia non solo per sistemare la zona dove è presente il capannone della Ivak, ma anche per eliminare e smaltire alcuni rifiuti considerati tossici e quindi dannosi per l’ambiente.

I primi inviti alla sistemazione dell’area, ormai invasa dalla vegetazione, risalgono al novembre del 2014. All’epoca era stato il comando dei vigili del fuoco di Vercelli a ordinare gli interventi di bonifica e messa in sicurezza del sito. Ma nulla si era mosso. Da allora il Comune ha continuato a chiedere, lo ha fatto ancora pochi mesi fa, che la Ivak venisse ripulita da ciò che è rimasto una volta che l’attività è cessata. Ma finora nulla è stato fatto dal curatore fallimentare, unico che può occuparsi della ditta di Crabia.
Gli unici interessati a ciò che è rimasto sembrano essere i ladri: qualche mese fa un uomo residente a Prato Sesia era stato sorpreso in flagranza di reato dai carabinieri mentre cercava di portare fuori dall’azienda semilavorati in rame e ottone.

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