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Vegani non possono imporre le loro convinzioni | La lettera

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vegani non possono

Vegani non possono imporre le loro convinzioni, boicottando le attività che vanno contro i loro ideali. E’ il pensiero esposto da Gianluigi Fornoni, che interviene sul confronto fra pescatori e vegani. Nei giorni scorsi si erano già soffermati il presidente regionale di Unpem (Unione nazionale pescatori a mosca) Giovanni Tacchini, e il presidente dell’Avi (Associazione vegani italiani), Antonino Curcio.

La lettera

«Nessuno vieta ai vegani (e loro simili tipo ambientalisti e animalisti) di esprimere le loro idee e difendere le loro opinioni, però proprio perché la libertà finisce dove inizia quella degli altri (parole del signor Curcio) si dovrebbe capire che anche se non eticamente giusta, l’attività di coloro che la pensano e si comportano diversamente non può essere vietata o boicottata.

Riconosco a queste persone il diritto di protestare, di pretendere una maggior diffusione delle loro convinzioni, in modo tale che la gente si formi un’opinione, ma mai e poi mai, riconosco a vegani, ambientalisti e animalisti, il diritto di farsi giustizia da soli e di obbligare gli altri alle loro convinzioni.

Questo soprattutto se la manifestazione è regolata da leggi, autorizzata e diffusa anzi, di fronte agli atteggiamenti tenuti sia quest’anno che lo scorso a Quarona, sarei dell’idea di denunciare questi signori per l’interruzione di una manifestazione pubblica. Non dimentichiamo, anche, quello che avvenne lo scorso anno con un minorenne coinvolto e, chi era alla testa di questi manifestanti.

Ha ragione il capopopolo a dire che anche lo schiavismo era permesso nei secoli scorsi ma, fino a quando la legge lo ha permesso non è mai stato debellato. Quindi se vuole abolire la pesca faccia in modo che si cambi la legge ma, se non si trovano i numeri necessari per cambiarla, si sottometta al volere democratico della maggioranza.

Termino con un ricordo: ora per sfamare i gatti si spendono cifre che abbasserebbero di molti punti percentuali la fame nel mondo eppure nessuno, almeno in Italia, si permette di denunciare tali sprechi eppure nemmeno tanti anni fa, durante la guerra, quando mio padre riusciva a pranzare con un bel piatto di polenta e gatto, rischiava di avere la casa piena di ospiti mentre ora verrebbe denunciato e messo in galera, dove non vanno nemmeno i delinquenti veri.

Probabilmente avere la pancia piena e la testa vuota (di preoccupazioni) spinge la gente ad inventarsi dei nemici».

9 Commenti

9 Comments

  1. Curcio Antonino

    19 Agosto 2018 at 18:30

    rimango sbalordito da questo articolo. Vorrei solo far presente al signore che ha scritto questa lettera chè nessuno vuole togliere il diritto di fare quel che si vuole, siete tutti liberi di divertirvi come vi pare, ma non ci si può divertire a scapito di esseri senzienti, come non si può stuprare un bambino, come non si può stuprare una donna, come non si può divertirsi con animali che non scelgono di far parte del vostro divertimento, questa si chiama violenza e quando si supera il limite del rispetto della vita, visto che gli animali non hanno chi li difende allora interveniamo noi e facciamo il possibile per disturbare questi attività troglodite. Faccio fatica a capire la parte dei gatti, non capisco se la sua è uno sfogo perchè non si può liberamente nutrire di gatti o se vuole spiegare che un tempo era necessario anche nutrirsi di gatti ma le ricordo che per necessità ci furono persone, dopo un incidente aereo in himalaya, si nutrirono dei corpi delle vittime, spero che non voglia emulare anche loro.
    Noi potremmo come dice lei avere la testa vuota ma stia sicuro che sappiamo riconoscere la compassione e vivere senza recare sofferenza a nessuno e lottare per i diritti dei più deboli mentre alcuni sono ancora fermi all’età preistorica.
    Tony Curcio

  2. VIRGINIA

    19 Agosto 2018 at 20:08

    BISOGNA FAR SAPERE AI SIGG.VEGANI CHE PER CREARE
    MIGLIAIA ANZI MILIONI DI VACINI VENGONO USATE MILIONI
    DI UOVA DI GALLINA : PRIMA DI VACINARE I VOSTRI FIGLI
    PENSATECI!
    IN QUESTO PERIODO PERCHE’ NON ANDATE VOI AD ACCAREZZARE I CALABRONI INVECE DI LASCIARE ANDARE
    I VIGILI DEL FUOCO A DISTRUGGERE I NIDI ?

  3. Patrizia Bianchin

    19 Agosto 2018 at 21:40

    Rispondo al signor Fornoni: la libertà di ognuno finisce dove inizia il DIRITTO ALLA VITA di un altro essere vivente. E’ talmente semplice, è il “comandamento” etico e morale che dovrebbe essere alla base di OGNI azione umana.
    Mi stupisco che molti adulti, i quali immagino si ritengano intelligenti e sensibili, non lo comprendano. Chiedete ad un bambino e troverete la risposta. Loro sono molto più empatici dei genitori…
    E state tranquilli che si lavora per cambiare le leggi. Se parlaste con la gente vi rendereste conto quanti (anche non vegani) sono contrari alla caccia e alla pesca.
    Non ho parole per il commento sui gatti…
    Termino precisando che proprio perchè ci preoccupiamo delle sorti del pianeta, di chi muore di fame, della salute oltre che degli animali, abbiamo scelto il veganismo. Mentre lui forse ha a cuore solo il suo orticello…
    In quanto a ciò che scrive la signora Virginia, vorrei sottolineare che tantissimi vegani sono contrari ai vaccini, per tutta una serie di motivi. E anche non vegani….

  4. Silvana

    20 Agosto 2018 at 15:35

    Anche mia nonna mangiava carne di gatto da ragazzina (classe 1924) e non ne andava affatto fiera, raccontava che ogni volta le veniva il magone, divisa fra la fame e la pietà per quelle creature.

    Non so voi, ma la vedo così: a differenza di mia nonna che era costretta dalle circostanze a mangiare quello che capitava (e suo zio costretto a chiudere lei e le sorelle nella grotta con un masso quando aveva sentore di soldati e uomini di passaggio – e poco importava il colore della divisa, che fossero rosse, nere, grigie o a puah – che fossero patrioti, invasori o salvatori, certe scene raccapriccianti si verificano purtroppo) noi possiamo scegliere di fare altro.
    Trovo stupido pescare e andare a caccia, come trovo stupide le corse e le gare dei cavalli, trovo inutili le corse degli asini ed è meglio che non mi pronunci sul palio di Siena, quindi li ignoro, anche se penso che possano farsi molte cose più belle e che coinvolgano le popolazioni lasciando in pace gli animali.
    Trovo idioti gli allevatori e gli agricoltori che frignano perché gli erbivori gli rovinano il raccolto (ma non vogliono orsi e lupi e volpi perché sono pericolosi.. certo un orso può ucciderti, volendo, ma l’uomo è l’unica specie sul pianeta che è riuscita a violare ogni regola del regno animale) e trovo idioti i cacciatori che frignano perché c’è chi gli rovina la domenica nei boschi quando vorrebbero sparare e uccidere per svagarsi (contenti voi, io ancora oggi ricordo lo sguardo vitreo del fagiano che ci portarono a casa e ricordo il conato di vomito quando cercai di mangiarne la carne) buon per voi che riuscite a uccidere con tutta questa leggerezza.

    Sono persuasa che questa gente in quest’epoca si trovi male perché è cresciuta con una mentalità che non fa parte di noi generazioni nuove, e quindi quando le cose cambieranno drasticamente in favore di un’alimentazione differente (e accadrà, è solo questione di quando) faticheranno ad adattarsi.
    Io al pensiero di prendere una creatura dall’acqua, tirarla fuori per un uncino dalla bocca facendola morire per asfissia e mangiarla, mi sento chiudere la trachea, ma c’è a chi non fa questo effetto.
    Buon per voi, la vita è fatta anche di questo.
    Io preferisco andare per boschi e lasciare offerte agli spiriti come una preghiera, del pane con miele o semi di frutta o altro, voi uccidete e vi nutrite.
    A ognuno il suo.
    Capisco chi vuole fare il guastafeste, se sono empatici come me li capisco in pieno, so cosa vuol dire provare ciò che prova chi ti sta di fronte (e anche gli insetti hanno una sfera emotiva seppiur più debole rispetto a quella umana).
    Buona vita mondo

    Saluti

  5. Ivana

    20 Agosto 2018 at 20:34

    è talmente assurdo ciò che è scritto in questo articolo, vorrei solo far notare al signor Fornoni che la frase che lui usa quando dice che la libertà individuale finisce dove inizia il diritto di un altro che anche la nostra libertà finisce dove inizia il diritto a vivere la sua vita di un altro (cosa che dimentichiamo quando si tratta di animali perchè la nostra libertà non si ferma davanti al loro diritto alla vita) e poi per quanto riguarda i gatti il commento è talmente ridicolo che non andrebbe nemmeno preso in considerazione ma tanto per essere precisi vorrei far notare al tipo che non sono i gatti il problema della fame nel mondo ma lo spreco enorme delle risorse ingenerato dal consumismo che l’uomo fa su questo pianeta. Dai siamo seri!!!

  6. Roberto Caraceni

    20 Agosto 2018 at 20:36

    Il redattore dell’articolo ignora totalmente cosa sia l’etica. In pratica afferma che se domani la legge permettesse nuovamente la schiavitù, lui comprerebbe uno schiavo. Se nessuno avesse mai lottato contro la schiavitù, come oggi si fa contro i vari tipi di maltrattamenti animali, saremmo ancora nel medio evo.

  7. VIRGINIA

    21 Agosto 2018 at 6:16

    SEMBRA, DA QUANTO SI E’ SCRITTO, CHE I VEGANI SI DIVERTANO A FAR SAPERE CHE CI SIANO AGRICOLTORI E ALLEVATORI PIANGENTI E LACRIMANTI :
    ADOTTATE SUBITO CINGHIALI E LUPI IN CASA VOSTRA E COCCOLATELI , FORSE DIVENTERANNO BUONI E
    MANSUETI E PER QUANTO RIGUARDANO I PIAGNUCOLONI PERCHE’ NON LI RISARCITE VOI INVECE DI ANDARE DA PERDITEMPO IN GIRO A ROMPERE LE SCATOLE E IMPORRE
    LE VOSTRE FESSERIE…MA FORSE NON SAPETE CHE ANCHE VOI SARETE DIVORATI DAI VERMI O VI FARETE TUTTI CREMARE?

  8. Stefano

    21 Agosto 2018 at 7:23

    Vorrei fare un distinguo tra chi uccide per passare il tempo e chi uccide per non sopperire. Tra la competizione e la sopravvivenza ci passa un mondo.

  9. Massimo

    27 Agosto 2018 at 10:43

    Leggo a giorni di distanza la lettera del Sig. Fornoni e gli interventi che ne sono scaturiti.
    È veramente incredibile verificare come si compiano continui errori sul piano del ragionamento. Da un lato il Fornoni utilizza un paragone infelice oltreché improprio mettendo sullo stesso piano lo schiavismo rivolto a uomini, con la pesca rivolto ad altri animali, oltretutto non mammiferi e quindi in ben altra posizione nella scala evolutiva.
    Dall’altro, il Sig. Curcio e alcuni altri che ne condividono il pensiero, che ragionano sulla pesca con animus da crociati, in un’epoca in cui siamo circondati da scontri in armi e culturali tra etnie e popoli diversi che fanno morti umani a decine di migliaia al giorno. Lasciamo perdere poi l’equiparazione tra pesca o caccia e lo stupro di donne e bambini che denota totale estraneità alla società in cui viviamo e alle sue regole, codice penale x primo.
    Non sarà un caso che veganismo e affini mettano radici tra i ceti che hanno la pancia piena in tutti i sensi, nelle nostre opulente civiltà occidentali.
    Così chi non ha mai lavorato la terra per i suoi prodotti ma vive in un suo “aristocratico” salotto, abbia il buonsenso di non commentare le posizioni di agricoltori e allevatori che forse in qualche caso esagerano, ma che affrontano difficoltà quotidiane che tutt’oggi la Natura impone e che sono ignote a chi lavora in un ufficio cittadino.
    Un cordiale saluto
    Massimo

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