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Cronaca

Borgo d’Ale: l’istituto per anziani era una casa degli orrori

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Le telecamere nascoste hanno rivelato scene da incubo nella casa di riposo di Borgo d’Ale: uno choc per tutta la provincia

E’ un quadro da casa degli orrori: più di trecento episodi di maltrattamento nella casa di riposo di Borgo d’Ale, oggetti oggi pomeriggio di un blitz delle forze dell’ordine che ha portato agli arresti 18 persone. Si parla di «schiaffoni, a volte inferti anche con oggetti come manici di scopa e chiavi, ma anche strattoni, prese per i capelli, pugni, spintoni, umiliazioni e vessazioni, veri e propri “lanci” sulle sedie o a terra, piuttosto che sul letto di degenza; o ancora, pazienti legati o costretti a giacere per terra e sentirsi calpestare». Un quadro sconvolgente «per la brutalità, la crudeltà e la mancanza di umanità con cui venivano trattati quotidianamente gli ospiti da parte del personale addetto: le condotte poste in essere dagli indagati erano estremamente lesive della loro integrità fisica e morale».

A quanto risulta agli inquirenti, alle richieste dei familiari delle vittime di avere chiarimenti circa le lesioni riscontrate sui corpi dei propri cari lì ricoverati, il personale dell’istituto si giustificava, ogni volta, sostenendo che gli ospiti si erano infortunati a causa delle precarie condizioni fisiche, derivanti da problematiche motorie o da malattie psichiatriche.

Oggi sono state eseguite undici custodie cautelari in carcere e sette arresti domiciliari. Dodici le vittime accertate. Otto persone sono state arrestate all’interno della casa di cura durante l’orario di lavoro, mentre gli altri dieci sono stati fermati nelle loro abitazioni. Tutti sono chiamati in causa perché, nella loro qualità di medici, infermieri od operatori sanitari, avrebbero maltrattato pesantemente ospiti della struttura affetti da problematiche invalidanti.

Tutti gli episodi, la cui visione ha comportato, per gli operatori turni di lavoro spossanti e continuativi,  sono stati accertati grazie alle riprese ottenute dalle telecamere nascoste. Due degli indagati dovranno anche rispondere del reato di “Determinazione al reato di persona non imputabile o non punibile” in quanto, riferiscono gli inquirenti, «servendosi di altri pazienti affetti da gravi problemi psichici facevano maltrattare ripetutamente altri pazienti. Altri due, invece di sequestro di persona per aver chiuso per lunghe ore pazienti nelle proprie stanze, fregandosene delle ripetute richieste di aiuto».

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