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Cronaca

Borgosesia, sarà una perizia a decidere se il campanile di Rozzo va abbattuto

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Desta preoccupazione la forte pendenza della struttura.

Prima di prendere qualsiasi decisione sul campanile della chiesa di Rozzo, occorre avere la perizia geostatica: la sorte dell’edificio è quindi ancora tutta da vedere.

Il campanile, costruito nel 1760, mostra da tempo immemore una caratteristica pendenza, di circa una settantina di centimetri alla base. Ora, però, nelle abitazioni vicine serpeggia una comprensibile preoccupazione. Ad attestare lo stato di precarietà della struttura è anche il sopralluogo effettuato la scorsa settimana dai vigili del fuoco che, dopo aver deciso per l’evacuazione dell’abitazione maggiormente esposta al pericolo, hanno consigliato l’esecuzione di una nuova perizia. Altre erano già state fatte per conto della curia, proprietaria della chiesa, e dei privati. Se i timori dovessero essere confermati le alternative sarebbero l’avvio di un intervento di consolidamento oppure (ed è l’ipotesi più realistica, non foss’altro per ragioni di costi) la demolizione della torre almeno per un’altezza sufficiente a evitare conseguenze in caso di dissesto strutturale.

Sulla sorte del campanile di Rozzo se ne parlerà dunque fra qualche giorno. «Resto in attesa della perizia disposta dalla curia – conferma il sindaco Paolo Tiramani -, sulla base dei risultati si potrà ragionare in maniera concreta. Certo che la situazione non pare tranquillizzante, se verrà confermato che negli ultimi trent’anni l’inclinazione è avanzata di una decina di centimetri. Sono pronto a prendere qualsiasi provvedimento, l’incolumità delle persone resta la priorità».

Chiesa e torre campanaria di Rozzo sono sottoposti a vincolo della Sovrintendenza delle belle arti, una classificazione che non deriva tuttavia da particolari motivi di pregio artistico, quanto dall’età dell’edificio. E proprio la Sovrintendenza non si è ancora pronunciata sulla questione: «Comune e parrocchia stanno collaborando e affrontando la situazione – aggiunge il primo cittadino -, la Sovrintendenza è l’anello debole della catena perché, pur interessata dall’inizio del 2016 non ha mai dato alcuna risposta concreta. E i tempi restano stretti».

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