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Cronaca

Donna sgozzata a Ghemme: lo stalliere rischia l’ergastolo

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Donna sgozzata a Ghemme: si apre giovedì il processo con rito abbreviato a carico dello stalliere che nell’ottobre 2016 uccise la compagna al culmine di una lite nelle dependance del maneggio

Donna sgozzata a Ghemme: l’omicida rischia l’ergastolo

Rischia una condanna a vita Eugen Fanel Cimpeanu, lo stalliere 33enne di origine romena che il 7 ottobre 2016 quasi decapitò con un grosso coltello da cucina la compagna Olga Shugai, ucraina 35enne. Il fatto avvenne in una dependance del maneggio “Equi 2000” di Ghemme, dove l’uomo lavorava. La lite era scoppiata per motivi economici. A quanto pare, la donna rimproverava il convivente per la situazione ancora precaria nella quale erano costretti a vivere (Cimpeanu era assunto solo in prova). A un certo punto l’uomo prese un coltello, immobilizzò la donna a terra e le tagliò profondamente la gola, non lasciandole scampo. Poi chiamò i carabinieri, che lo trovarono in ginocchio nella sala. Giovedì a Novara si apre il processo con rito abbreviato, come richiesto dalla difesa.

I due avevano abitato nella zona di Valduggia

Prima di trasferirsi a Ghemme, i due avevano abitato qualche tempo nella zona di Valduggia. Poi lui aveva trovato il lavoro come stalliere, e avevano deciso di andare ad abitare al maneggio. Fino alla sera fatale. L’uomo è accusato di omicidio volontario e di maltrattamenti in famiglia. Secondo il pm Ciro Caramore, già in passato Cimpeanu avrebbe infatti usato violenze contro altre donne con cui aveva convissuto. E questo potrebbe essere un elemento decisivo: nonostante il rito abbreviato (che porta allo sconto automatico di un terzo della pena), le precedenti violenze potrebbero portare comunque il giudice a condannarlo all’ergastolo. L’avvocato però nega decisamente questi precedenti, sostenendo che non vi sia alcuna prova.

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