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Cronaca

Guardaparco ”furbetti”, la solidarietà dell’ente delle aree protette della Valle Sesia

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La presa di posizione del direttivo: «La decisione della Procura avrà gravi conseguenze sull’operatività dell’ente»

«Ci auguriamo che i dipendenti possano dimostrare la loro estraneità ai fatti contestati e che il procedimento possa concludersi rapidamente». Questa la posizione dell’Ente di gestione delle aree protette della Valle Sesia sull’indagine avviata dalla procura di Vercelli e dalla compagnia dei carabinieri di Borgosesia che ha portato alla sospensione dal servizio di quattro persone. Il consiglio direttivo formato dal presidente Ermanno De Biaggi, il vice Ivan Raimoldi, oltre a Andrea Degasparis, Giuseppe Ferraris, Ilaria Salvaggio e Roberto Veggi scrive: «L’ente di gestione, sentiti i competenti uffici regionali, ha quindi provveduto alla assunzione di una determinazione dirigenziale di presa d’atto di quanto disposto dal Tribunale Ordinario di Vercelli con cui è stata ratificata la sospensione dal pubblico ufficio/servizio di questo personale e disposte le misure conseguenti. L’informativa è stata inoltre trasmessa al Procuratore Generale presso la Corte dei Conti di Torino, per la valutazione, in caso di condanna, del danno patrimoniale e di immagine nei confronti della pubblica amministrazione (Ente di gestione e Regione Piemonte)». Ma si aggiunge anche: «L’Ente di gestione nella persona del Presidente e dei Consiglieri, augurandosi che i dipendenti possano dimostrare la loro estraneità ai fatti a loro contestati e che il procedimento possa concludersi rapidamente, ha accolto con particolare rammarico la notizia che colpisce l’istituzione nel momento in cui sono in fase di sviluppo numerose iniziative per il suo rilancio operativo sul territorio riguardanti la manutenzione dei percorsi escursionistici e delle strutture di accoglienza, il censimento e l’organizzazione di una rete valsesiana di siti di interesse naturalistico, lo sviluppo della collaborazione con il Sesia Val Grande Geopark, lo sviluppo e l’intensificazione delle attività didattiche rivolte soprattutto con il mondo scolastico dei territori interessati dalle Aree protette, la programmazione in collaborazione con la Consulta recentemente costituita di una serie di iniziative di valorizzazione delle eccellenze del territorio». Preoccupazione per il futuro, scrive ancora il direttivo: «La decisione della Procura avrà inoltre gravi  conseguenze sulla operatività dell’Ente la cui struttura organizzativa è già sottodimensionata rispetto ai compiti ad esso affidate. Sono già stati avviati in proposito contatti con l’Amministrazione Regionale per trovare soluzioni straordinarie finalizzate a compensare, per il tempo necessario, il vuoto venutosi a creare e nel contempo per integrare la struttura delle professionalità da tempo carenti o del tutto mancanti».

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