Seguici su

Cronaca

Omicidio Vercelli: donna uccisa perché negava i soldi per le slot | Il video

Pubblicato

il

Omicidio Vercelli: donna uccisa perché negava al figlio adottivo i soldi per giocare alle slot machine. Una stria terribile che viene ricostruita dalla Questura.

Omicidio Vercelli: figlio uccide madre e poi inscena un incidente

Paola Merlo, 66 anni, non è morta cadendo accidentalmente dalla scala mente lavorava nella sua casa di via Benadir  lo scorso 10 luglio. Secondo la ricostruzione della squadra mobile della Questura di Vercelli a ucciderla con un oggetto contundente sarebbe stato il figlio Caleb, 38enne di origini camerunensi, adottato dalla donna, che per anni ha insegnato proprio nei corsi per stranieri. Il motivo sarebbe stato il dissidio che era nato con la madre, probabilmente per via delle continue richieste di denaro del giovane che sarebbe affetto da ludopatia.

L’alibi non regge: l’uomo rischia anche di essere accusato di premeditazione

Caleb, giorni prima dell’episodio, aveva denunciato alla Polizia di essere stato rapito da due trafficanti di uranio dicendo che avrebbero minacciato di uccidere sua madre. Un’azione che potrebbe far pensare che lui già nei giorni precedenti aveva in mente l’omicidio: e questo fatto potrebbe costargli anche l’aggravante della premeditazione. Il giorno prima della morte della signora Merlo, poi, aveva confidato ad amici di essere preoccupato perché sua mamma era caduta dalla scala. Infine, come tutto fa presumere, dopo la morte della madre adottiva, causata probabilmente da un oggetto contundente, è andato al bar per crearsi un alibi. Da qui ha telefonato sempre con la storia di essere preoccupato per la mamma. Poi (siamo intorno alle 15 del 10 luglio) è tornato a casa, da lì ha poi dato l’allarme per i soccorsi, sostenendo la tesi dell’incidente. Oggi Caleb sarà sottoposto all’interrogatorio di garanzia.

Nei due video qui sotto, una parte della conferenza stampa di ieri. Per maggiori particolari vai su notiziaoggivercelli.it.

Parlano il questore Rosanna Lavezzaro, il procuratore capo di Vercelli Pier Luigi Pianta, i due sostituti procuratori Francesco Alvino e Davide Pretti e il dirigente della Squadra mobile Antonino Porcino.

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *