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Cronaca

Perquisizioni a Maggiora, incognite sul Mondiale di giugno

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La Forestale in municipio e negli studi di sei indagati: i reati ipotizzati sono abuso d’ufficio, abuso edilizio, falso e danneggiamento ambientale

Ancora in corso le indagini sul “Maggiora Park” nelle province di Novara, Vercelli e Biella. Il circuito di motocross di Maggiora è sotto sequestro da dicembre per presunti abusi nei lavori di ampliamento e nelle autorizzazioni. Nei giorni scorsi i militari della Forestale si sono recati negli uffici del municipio e negli studi professionali di sei indagati. Hanno sequestrato computer e tutti i documenti relativi ai lavori che hanno interessato il parco e le strutture connesse alla pista, vicino alla quale sorgono un ristorante, la piscina e impianti sportivi. Nelle prossime settimane la documentazione verrà passata al setaccio dagli investigatori per cercare conferme ai reati ipotizzati, vale a dire abuso d’ufficio, abuso edilizio, falso e danneggiamento ambientale.

Anche il sindaco Giuseppe Fasola è sotto inchiesta, insieme al tecnico comunale Valter Fabrizio Curti, gli imprenditori biellesi Paolo Schneider e Stefano Avandero della Schava srl, la società del Maggiora Park, il progettista Massimiliano Vandoni e l’architetto Maurizio Chiocchetti di Crescentino. «Non so cosa pensare – commenta il primo cittadino – Abbiamo sempre agito nelle regole, per cui non riesco a capire questa insistenza nella richiesta di atti, persino in municipio, nelle abitazioni private dei tecnici. Mi sembra esagerato». La preoccupazione di Fasola non è però solo legata alla vicenda giudiziaria. A giugno infatti il circuito dovrebbe ospitare una gara dei mondiali.

«Al momento non è possibile fare previsioni. So che ci sono state prevendite di biglietti e il patron dell’evento ha già versato una somma cospicua. Certo che se dovesse saltare questo appuntamento, sarebbe un brutto colpo non solo per Maggiora, ma per tutto il territorio valsesiano e del Vco. La gara, con l’attesa di 85mila persone da tutto il mondo, comporta un indotto economico non indifferente». Il sequestro della pista lascia naturalmente un grosso punto interrogativo sulla disputa della gara. La ditta Schava, organizzatrice dell’evento, ha informato della situazione la società che detiene i diritti del Mondiale. I contatti proseguono costantemente, ma al momento è impossibile fare previsioni su come andrà a finire.

Di certo, da parte dei gestori della pista trapela la volontà di fare tutto il possibile per salvaguardare un progetto che ha portato negli ultimi anni migliaia di persone non solo a Maggiora, ma anche negli alberghi, nei ristoranti e nei negozi del territorio circostante. E proprio il sostegno dei maggioresi (che in 1600 hanno firmato la petizione “Io sto con Maggiora”) e di tutto il territorio sta aiutando Stefano Avandero e Paolo Schneider a non mollare nonostante la doccia fredda.

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