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Cronaca

Rapina milionaria alla Mondialpol, i responsabili sono già liberi

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Dopo neppure otto anni sono tornati tutti in libertà i componenti della banda che mise a segno il colpo alla Mondialpol di Vigliano Biellese.

Dopo neppure otto anni sono tornati tutti in libertà i componenti della banda che mise a segno il colpo alla Mondialpol di Vigliano Biellese. Sparirono 25 milioni di euro, mai trovati. Quattordici le persone finite in cella con accuse di vario titolo, ma ad oggi tutte sono ormai uscite e si sono trasferite altrove.

Non era stato di certo un colpo sullo stile di Ocean’s Eleven, il celebre film con Brad Pitt e George Clooney, anche perchè tutti sono finiti nella rete della giustizia, ma dei soldi nessuna traccia. Recentemente anche colui che venne ritenuto la mente del gruppo, Luciano Romano, ha definitivamente saldato il suo conto con la giustizia.

I fatti risalgono al 31 agosto del 2008. I rapinatori, dopo aver fatto irruzione nei locali della Mondialpol, immobilizzarono le tre guardie giurate presenti e le cassiere della società. Due dei malviventi indossavano divise da carabinieri, gli altri tute blu e caschi integrali. Dopo la rapina, la gang fuggì a bordo di un furgone guidato, secondo gli investigatori, da Giovanni Franzese, insospettabile poliziotto originario di Torre del Greco. Secondo la ricostruzione degli inquirenti che hanno indagato sul colpo milionario, il 50enne, infatti, avrebbe avuto il compito di trasportare parte del bottino fino al Sud Italia. Ipotesi poi confermata anche dalla sentenza di primo grado.I complici, tutti arrestati, al termine del processo con rito abbreviato sono stati condannati a pene che vanno dai tre ai dodici anni. Quattordici le persone finite in cella. I coniugi Giuseppina Liccardi e Salvatore Bertilomo, Alessandro Ciaramella, Salvatore della Ratta, Arcangelo Simeone, Giovanni Pezzella, Luciano Romano, Giovanni Dimitri, Giuseppe Esposito, Paolo Capodanno, Renzo Parpinel, Costantino Magrelli, Ciro Ricchetti e Giovanni Franzese. Ma ormai tra permessi e buona condotta tutti sono liberi.

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