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Cronaca

Truffa Rimella: chiede all’ex i soldi per abortire

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partorisce in auto

Truffa Rimella il caso finisce in tribunale. Una donna è accusata di avere finto una gravidanza  e la sua interruzione per spillare soldi all’ex.

Truffa Rimella i fatti

Protagonisti della vicenda sono una 26enne di origine marocchina e un 35enne di Rimella. L’uomo ha pagato 14mila euro in poco tempo. La relazione è finita ed è arrivata anche in un’aula di tribunale. L’accusa nei confronti della donna è quella di truffa. In sintesi, l’ex fidanzata aveva fatto credere al valsesiano di essere incinta di lui, comunicandogli però l’intenzione di voler interrompere la gravidanza. Però aveva bisogno di soldi. E così a chiedergli come prima somma un migliaio di euro. Poi però le richieste, sempre motivate da presunte questioni sanitarie, sono andate avanti. Finché alla fine era riuscita a spillare all’ex circa 14mila euro. A questo punto l’uomo, un 35enne di Rimella, ha deciso di raccontare tutto alle forze dell’ordine. Si è così scoperto che l’ex fidanzata in realtà non era mai stata incinta, era una truffa ben architettata che le ha fruttato un bel gruzzoletto. Adesso si è aperto il processo a carico della 26enne di origine marocchina.

Il processo cinque anni dopo

La vicenda risale a cinque anni fa. I due giovani si erano lasciati da qualche tempo quando la giovane si era rifatta viva spiegando di essere incinta. Era sicura che il figlio che portava in grembo fosse dell’ex, ma non lo voleva tenere. Aveva raccontato di avere già organizzato tutto per un aborto in una clinica sul Lago Maggiore, ma ci volevano 1000 euro, per iniziare. Aveva chiesto di non parlarne con nessuno. Il giovane valsesiano aveva pagato. Poi qualche tempo dopo sempre la donna si era fatta di nuovo viva spiegando che aveva bisogno di altri soldi. L’uomo alla fine ha deciso di rivolgersi ai carabinieri che hanno avviato le indagini del caso. Si è scoperto che la donna non era mai stata ricoverata in alcuna clinica per una interruzione di gravidanza e non aveva mai avuto alcuna complicazione. Da qui è partita la denuncia e ora c’è il processo.

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