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Cultura e turismo

A Varallo un murales da 120 metri quadrati con il ”David” del Tanzio

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E l’anno prossimo Andrea Ravo Mattoni realizzerà a cielo aperto un’opera di Gaudenzio Ferrari

Una Pinacoteca di Varallo fuori dai muri grazie al progetto che vedrà anche la firma di Andrea Ravo Mattoni. A questo artista varesino, numero uno della “Street art” per i suoi murales che riproducono le opere dei più celebri artisti del passato come Caravaggio, il Comune di Varallo ha commissionato due “quadri” di enormi dimensioni (120 metri quadrati circa) da realizzare a cielo aperto. Il primo, quest’anno, è uno dei dipinti più famosi di Tanzio da Varallo: il “David con la testa di Golia” conservato in Pinacoteca e, nel 2018, un’opera di Gaudenzio Ferrari in occasione della grande mostra internazionale che verrà dedicata all’artista valsesiano.

«L’amministrazione ha accolto un progetto che vede la realizzazione di “Murales d’autore” in alcuni luoghi della città – spiega il sindaco Eraldo Botta -. Verranno invitati artisti di fama internazionale nel mondo della Street art e dei Graffiti writing, che interverranno con i loro peculiari linguaggi in un ideale dialogo con la ricca tradizione culturale del luogo. Si tratta di un progetto virtuoso che avrà ripercussioni anche sul turismo e richiamerà nuovo pubblico che ancora non conosce il patrimonio artistico locale».

A curare la rassegna saranno l’ideatore Alessandro Dealberto, fotografo varallese, e Giovanni Magnoli, in arte ReFreshInk, artista e protagonista di molti eventi e festival in Italia e all’estero, che di recente ha realizzato un murales nel quartiere La Défense di Parigi. Il celebre “David” del Tanzio verrà realizzato da Ravo Mattoni (che di recente è stato in città per un primo sopralluogo) sul muro di un palazzo in centro a Varallo: «Dobbiamo solo decidere esattamente dove e quando – dice Botta -, ma sarà un’opera grandiosa, di dieci per dodici metri quadrati, che l’artista realizzerà completamente a mano con le bombolette spray e che, ne sono sicuro, lascerà tutti a bocca aperta».

Un progetto che non si fermerà a questa prima realizzazione, ma proseguirà nel 2018 sempre con Ravo Mattoni che realizzerà un’opera del Ferrari e con altri artisti che riprodurranno altre opere famose conservate in Pinacoteca. «Tutto questo grazie al sostegno di sponsor privati – sottolinea Botta – che ci permetteranno così di trasformare il centro cittadino in una sorta di museo a cielo aperto».

Del progetto se ne è parlato la scorsa settimana anche con Vittorio Sgarbi, raggiunto dal sindaco e da Ravo Mattoni a Borgomanero dove il critico d’arte era stato invitato per parlare di Caravaggio: «Ho voluto incontrare Vittorio per avere un suo parere sulla nostra decisione di far realizzare dei murales con le opere più famose della Pinacoteca – riferisce Botta – e non solo questo progetto gli è piaciuto moltissimo, ma vorrà essere lui a inaugurare il murales di Ravo una volta finito».
Dell’incontro ha riferito lo stesso artista sul suo profilo Facebook, annunciando la «partecipazione al festival di street art che si terrà Varallo a partire dal 2017».

Andrea Ravo Mattoni nasce a Varese nel 1981 in una famiglia di artisti: il padre Carlo, lo zio Alberto più noto come Matal e il nonno Giovanni Italo erano pittori e illustratori. Nel 1995 Andrea inizia a dipingere con le bombolette, fonda la Crew HBM, e si iscrive l’Accademia di Brera. Nel 2003 fonda a Milano la factory the BAG, collettivo di artisti, da cui esce nel 2008, anno in cui inizia a lavorare come assistente della curatrice Manuela Gandini, nella galleria Artandgallery. Nel 2010 inizia la collaborazione con la galleria d’arte Silbernagl Undergallery con sede a Daverio e Milano e con la galleria Square23 di Torino.

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