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Cultura e turismo

Antichi mestieri nel presepe vivente di Doccio GALLERY

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Il nucleo più antico dell’abitato ha fatto da scenografia perfetta

Gli antichi mestieri e i giovani dell’oratorio a rievocare la Natività: a Doccio la vigilia di Natale ha offerto la rappresentazione del presepe vivente e donato un’atmosfera speciale in attesa della celebrazione della messa. Una tradizione che l’oratorio della frazione propone ormai da diversi anni con la collaborazione delle associazioni locali (Bar Narda, gruppo alpini e Comitato festeggiamenti). Il nucleo più antico dell’abitato ha fatto da scenografia perfetta, dapprima alla rievocazione dei mestieri “di una volta”, poi alle scene della Natività ricreate da bambini e ragazzi. I “figuranti” degli antichi mestieri hanno permesso di riscoprire lavori tradizionali quali il fornaio, la lavandaia, il “pica sas”, il caramellaio, i ciclisti, il pasticcere, le pantofolaie, falegnami e locandieri.

Spazio poi alla rappresentazione (preparata con gli animatori durante l’oratorio invernale) con una quindicina di bambini impegnati nelle scene della nascita di Gesù, con l’ultimo atto, la Natività appunto, alla chiesa di Santa Marta vecchia. Raggiunta infine la chiesa parrocchiale, don Sandro Bertoli ha officiato la messa accompagnata dai canti del coro dell’oratorio. Al termine della funzione c’è stato il rinfresco con panettone e pandoro, vin brulè e cioccolata calda, offerti ai fedeli dal Comitato festeggiamenti. Le feste non sono finite a Doccio. Nel giorno dell’Epifania tornerà la befana, e il gruppo dell’oratorio è al lavoro per realizzare il fantoccio e preparare l’arrivo della vecchina a portare doni e dolci ai più piccoli.

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